“Pronto, L. Da Vinci Maccarese? No, è occupato”

22 novembre 2012 | 05:04
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“Pronto, L. Da Vinci Maccarese? No, è occupato”

IL REPORTAGE – Gli studenti del liceo classico, scientifico, linguistico e istituto agrario Da Vinci occupano la sede centrale dell’istituto a Maccarese dando grande dimostrazione di ordinata autonomia che li ha differenziati da molte altre scuole. Dibattiti, lezioni di matematica greco e latino, musica e un “catering” autonomo: così si protesta contro il Ddl Aprea
+ FOTOGALLERY Entra con noi dentro l’istituto scolastico…

Il Faro on line – “ -Pronto, L. Da Vinci Maccarese?- – No, è occupato.” Si legge questo a caratteri cubitali su una lavagna all’interno dell’istituto Leonardo Da Vinci di Maccarese, occupato da ben 3 giorni e caratterizzato dalla forte coesione dei suoi studenti che all’unanimità hanno deciso di unirsi alla protesta delle scuole romane e di stupire docenti e forze dell’ordine con la grande organizzazione che sono riusciti a stabilire.

“In realtà non volevamo arrivare a tanto –  afferma uno studente  – l’opzione occupazione era da noi considerata un’ultima spiaggia. Ma in seguito a svariate votazioni e a un’assemblea straordinaria siamo giunti alla decisione di allinearci alle altre scuole per sostenere la protesta contro Ddl Aprea, aumento delle ore ai professori e taglio fondi all’istruzione”. I rappresentanti d’istituto si sono ben informati prima di chiudersi alle spalle il “sistema” e combatterlo occupando una sua istituzione: conoscono i rischi, hanno pensato e ripensato, votato e rivotato, girato e rigirato per le classi ribadendo a cosa si andava incontro, ma alla fine la decisione della maggioranza ha vinto.

I problemi con i professori non sono stati pochi: avevano proposto agli alunni di organizzare una cogestione assieme a loro, provato a tranquillizzarli proponendo altre assemblee informative e di sensibilizzazione,  ripetutesi però già innumerevoli volte e che sarebbe stato inutile ripetere. Si è presa dunque in mano la scuola con grande filosofia, con l’intento di passare questi giorni in maniera costruttiva e ordinata senza perdere tempo dai punti di vista didattici e amministrativi; è venuta a crearsi una piccola comunità.

Dalle 10 alle 12,30, ogni giorno, gli studenti più anziani e più bravi tengono lezioni di greco, latino, matematica, musica, teatro e inglese, alcuni alunni indietro con il programma vanno avanti nelle aule adibite allo studio autonomo, e il pomeriggio si da il via allo svago con corsi di danza, hip-hop e piccole jam sessions.

C’è chi pulisce, chi controlla la situazione accertandosi che tutto vada come previsto e chi supervisiona le entrate. Si è andato a stabilire un piccolo punto ristoro e le aule atte ad ospitare chi si ferma la notte sono perfettamente arredate con sacchi a pelo, plaid e materassi gonfiabili. “La cosa gradevole di questa occupazione, la prima dopo oltre dieci anni in questa scuola, è il fatto che vi è una forte coscienza e consapevolezza collettiva riguardo a ciò che stiamo facendo e a perché lo stiamo facendo” dice uno dei rappresentanti d’istituto “questa non è una ripicca nei confronti di qualcuno, ma solo una forma di giustizia ai nostri diritti di studenti e alla nostra autonomia giovanile. Possiamo fare senza danneggiare anche se siamo giovani, è questo che vogliamo dimostrare” .  

Si sono inoltre ben attrezzati di conoscenze e consigli da parte di professori sessantottini, hanno coinvolto genitori che li forniscono di viveri e stanno raccogliendo un fondo cassa per le altre ulteriori spese che si troveranno ad affrontare. La partecipazione è ricca: centinaia di studenti presenti la mattina e oltre settanta il pomeriggio e la notte; alcuni erano “contro” prima di entrare a contatto con l’ambiente e sono diventati “a favore” in seguito a una visita all’istituto; professori si sono proposti per alcuni corsi e organizzazioni territoriali come “Rifiuti Zero Fiumicino” terranno un corso uno di questi giorni.

È stato stilato un comunicato stampa contenente i punti salienti della protesta e gli articoli che fanno capo ai diritti degli studenti, ci si sta muovendo per distribuire informazione riguardo il movimento a enti di informazione locale e provincialeTuttavia, qualcuno che non ha accettato la questione c’è. Chi non l’ha mai supportata, chi l’appoggiava e ha deciso di mollarla dopo averla conosciuta più approfonditamente, chi si è posto in posizione completamente neutrale e chi neanche si chiede cosa stia accadendo all’interno della propria scuola restando a casa sotto le coperte; ovvi e leciti disinteressamenti tipici del sistema sociale, che però hanno visto un numero di persone che si trova in una situazione di assoluta minoranza.

Sabato 24 si procederà a lasciare l’istituto e ci si recherà alla manifestazione a Roma e al sit in a Piazza del Popolo.Una situazione giovane e sviluppata da giovani, una forma di ovvio conformismo agli altri movimenti nella capitale e un’azione di protesta che comunque, indipendentemente dai risultati ed esiti a cui andrà incontro, ha vinto e trionfato con l’unione e l’armonia tra i componenti di una generazione.
Giulia Capozzi