Gas e rischio esondazione, ecco le disposizioni interne alla Regione

23 novembre 2012 | 05:06
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Gas e rischio esondazione, ecco le disposizioni interne alla Regione

Un documento riservato destinato agli Uffici ā€œAmbienteā€ e ā€œTerritorioā€ spiega come sia possibile andare avanti con lā€™iter procedurale in variante al Prg. Ferme restando le prescrizioni. Eppureā€¦
+ ā€œATTO DI ORGANIZZAZIONEā€, LEGGI LE CARTE

Il Faro on line ā€“ Di ā€œchiacchiereā€ a Fiumicino, sul caso-esondazione, sul rischio R4, sui B4a, su Passo della Sentinella e Ā sul Tevere ne sono state fatteā€¦ a fiumi. CiĆ² che ĆØ mancato spesso ĆØ stata una qualche comunicazione ufficiale che Ā mettesse dei paletti alla questione. Magari non per risolverla del tutto, ma almeno per dare informazioni chiare alla Ā gente, costruttori compresi. Le Istituzioni in questo sono state latitanti: dal Comune dichiarazioni vaghe e il piĆ¹ delle Ā volte contraddittorie, dalla Regione (o meglio dagli assessorati competenti) il piĆ¹ assoluto silenzio. E cosƬ ci si ĆØ Ā trascinati di mese in mese senza sapere, carte alla mano, quale sarebbe stato il futuro urbanistico del territorio. Da Ā qualche settimana cā€™ĆØ una novitĆ , sostanziale, importante, benchĆ© non risolutiva. Porta la data del 12 ottobre, ma solo Ā ora siamo in grado di ufficializzarla, o meglio di proporla al pubblico ufficiosamente ma con le famose ā€œcarte alla manoā€œ; le stesse che, come nostro costume, metteremo integralmente on line cosƬ da renderle fruibili allā€™intera cittadinanza (e ai colleghi giornalisti che ā€“ come spesso accade ā€“ ne volessero fare buon uso).

Si tratta di una disposizione interna agli uffici regionali, in particolare al Dipartimento Istituzionale e Territorio, Ā denominata ā€œAtto di Organizzazioneā€, nella quale il Direttore del Dipartimento Fegatelli dĆ  indirizzi di operativitĆ  agli Ā appartenenti allā€™Ufficio stesso. Eā€™ interessantissimo spulciare le linee guida alle quali i tecnici regionali devono attenersi nel relazionarsi con le esigenze ambientali e di sicurezza del territorio di Fiumicino, perchĆ© si scoprono Ā possibilitĆ  e limiti del caso. ma tutto sommato, a leggere tra le righe, cā€™ĆØ unā€™evidente accelerazione verso la soluzione Ā dei problemi locali.

Intanto l'ā€oggettoā€, che spiega bene di cosa stiamo parlando: ā€œDirettiva al Direttore della Direzione Regionale ā€˜Ambienteā€™ Ā circa lā€™istruttoria tecnica finalizzata al rilascio del parere geomorfologicoā€¦ per le aree ricadenti in zone a rischio Ā idraulico Comune di Fiumicinoā€. Qual ĆØ la novitĆ  sostanziale? Eā€™ che ā€“ ĆØ scritto ā€“ sulle aree attualmente classificate in zona R4 (che sappiamo voler dire ā€œa rischio di morteā€) zona di Isola Sacra, compresa tra il canale navigabile di Fiumicino Ā e lā€™asta del Tevere denominata Fiumara Grande, fatti salvi eventuali motivi ostativi di natura geologica, il parere ā€“ per essere inteso in senso positivo ā€“ dovrĆ  contenere alcune prescrizioni. 1) il parere ĆØ da considerarsi favorevole soltanto al fine della prosecuzione dellā€™iter procedurale per lā€™approvazione delle varianti urbanistiche e degli strumenti Ā urbanistici attuativi fermo restando che il rilascio dei titoli edilizi validi per lā€™effettivo avvio dei lavori sarĆ  Ā possibile soltanto dopo la conclusione dei lavori di realizzazione dellā€™argine e la conseguente e definitiva Ā deperimetrazione da parte dellā€™AutoritĆ  di Bacino del Tevere; 2) il Comune di Fiumicino dovrĆ  procedere allā€™aggiornamento Ā del Piano di Protezione civile.

In una lingua meno tecnica, cosa vuol dire tutto ciĆ²? Prima di tutto che lā€™iter burocratico per le varianti urbanistiche, Ā attualmente congelato, puĆ² proseguire. E poi? Per la Regione, a quel punto ĆØ possibile dare un parere favorevole, che Ā sbloccherebbe lā€™intera pratica, fatta salva lā€™impossibilitĆ  di aprire effettivamente un cantiere fino alla costruzione Ā della strada argine. Ma qui entra in gioco il Comune che ā€“ come giĆ  ha fatto anni addietro ā€“ potrebbe permettere anche Ā lā€™apertura dei cantieri concedendo permessi di costruire sui quali viene specificata lā€™inabitabilitĆ  fino allā€™eliminazione Ā del rischio idraulico. Insomma, la Regione arriva fino ad un certo punto e poi si chiama fuori, il Comune prosegue fino Ā alla fine ma tutelandosi rispetto ad eventuali unitĆ  abitative non autorizzate. In soldoni: si puĆ² costruire.

Maā€¦ cā€™ĆØ un ma. Quel pezzettino di frase in cui si dice ā€œfatti salvi eventuali motivi ostativi di natura geologicaā€. Ā Sapete a cosa si fa riferimento? Al gas. GiĆ , il famoso Co2 tornato prepotentemente alla ribalta dopo che per mesi si era Ā parlato solo del rischio esondazione. Il che, come in un perverso Gioco dellā€™Oca, riporta al punto di partenza.

Ma allora la notizia ĆØ positiva, negativa, o proprio non esiste? Eā€™ positiva, perchĆ© almeno su un punto si ĆØ chiari: Ā lā€™iter per le varianti urbanistiche puĆ² proseguire. Quanto al gas, risulta che sia stato incaricato lā€™Ingv (Istituto Ā nazionale di geofisica e vulcanologia) di effettuare un monitoraggio del territorio per definire arre a rischio (C02, ma Ā si cerca anche radon e anidride solforosa). Come si fa il monitoraggio? Si effettuano rilevamenti a campione, e dove viene Ā trovato un elemento significativamente a rischio si evidenzia una ā€œnuvolaā€ sotterranea del raggio di 500 metri circa Ā intorno allā€™asse portante. Quella zona dovrebbe essere considerata non edificabile (il condizionale ĆØ dā€™obbligo, qui stiamo Ā oltre il documento ufficiale e andiamo sulle indiscrezioniā€¦) salvo carotaggio specifico che evidenzi lā€™assenza di gas.

Per concludere: chi sta in ā€œzona verdeā€, con quel parere della Regione, potrĆ  costruire. Chi sta in ā€œzona rossaā€, se il Ā Comune riterrĆ  di andare oltre la decisione regionale, potrĆ  costruire ma con la prescrizione sullā€™abitabilitĆ . Per entrambi, perĆ², resta aperto il problema gas: chi ĆØ fuori dalla nuvola, non avrĆ  particolari problemi, chi ĆØ dentro, dovrĆ  dimostrare con appositi carotaggi di avere un terreno ā€œpulitoā€.

Eā€™ comunque un passo in avanti anche per i B4aā€¦ ā€œFino a un certo punto ā€“ replica Fabrizio Pagliuca, presidente del Ā Comitato Spontaneo Isola Sacra, che abbiamo incontrato insieme al costruttore Alessandro Pes -, perchĆ© al di lĆ  di tutti Ā questi tecnicismi, resta il problema di fondo che nessuno o quasi evidenzia: se nonostante le ultime vicende che hanno riguardato il Tevere abbiamo toccato con mano esondazioni un poā€™ in tutto il centro Italia tranne, e sottolineo tranne, Ā che a fiumicino, allora vuol dire che qualcosa sul discorso del rischio R4 non quadra. Possibile ā€“ si chiedono allā€™unisono Ā Pagliuca e Pes ā€“ che tutti sono andati a bagno e solo a Fiumicino il Tevere non ha esondato? Non sarĆ  forse che la storia del Tevere pericoloso da queste parti ĆØ piĆ¹ una cosa scritta sulle carte che una reale emergenza? E non sarĆ  ā€“ concludono ā€“ che alla fine il blocco dellā€™edilizia a Fiumicino ha piĆ¹ una matrice politica che tecnica?ā€.
Angelo Perfetti

(nella foto: la cartina dove sono evidenziate le zone rosse ā€“ R4 ā€“ e quelle verdi; nel riquadro piccolo, uno degli strumenti utilizzati dallā€™Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per i rilevamenti a terra)