Gas e rischio esondazione, ecco le disposizioni interne alla Regione
Un documento riservato destinato agli Uffici āAmbienteā e āTerritorioā spiega come sia possibile andare avanti con lāiter procedurale in variante al Prg. Ferme restando le prescrizioni. Eppureā¦
+ āATTO DI ORGANIZZAZIONEā, LEGGI LE CARTE
Il Faro on line ā Di āchiacchiereā a Fiumicino, sul caso-esondazione, sul rischio R4, sui B4a, su Passo della Sentinella e Ā sul Tevere ne sono state fatteā¦ a fiumi. CiĆ² che ĆØ mancato spesso ĆØ stata una qualche comunicazione ufficiale che Ā mettesse dei paletti alla questione. Magari non per risolverla del tutto, ma almeno per dare informazioni chiare alla Ā gente, costruttori compresi. Le Istituzioni in questo sono state latitanti: dal Comune dichiarazioni vaghe e il piĆ¹ delle Ā volte contraddittorie, dalla Regione (o meglio dagli assessorati competenti) il piĆ¹ assoluto silenzio. E cosƬ ci si ĆØ Ā trascinati di mese in mese senza sapere, carte alla mano, quale sarebbe stato il futuro urbanistico del territorio. Da Ā qualche settimana cāĆØ una novitĆ , sostanziale, importante, benchĆ© non risolutiva. Porta la data del 12 ottobre, ma solo Ā ora siamo in grado di ufficializzarla, o meglio di proporla al pubblico ufficiosamente ma con le famose ācarte alla manoā; le stesse che, come nostro costume, metteremo integralmente on line cosƬ da renderle fruibili allāintera cittadinanza (e ai colleghi giornalisti che ā come spesso accade ā ne volessero fare buon uso).
Si tratta di una disposizione interna agli uffici regionali, in particolare al Dipartimento Istituzionale e Territorio, Ā denominata āAtto di Organizzazioneā, nella quale il Direttore del Dipartimento Fegatelli dĆ indirizzi di operativitĆ agli Ā appartenenti allāUfficio stesso. Eā interessantissimo spulciare le linee guida alle quali i tecnici regionali devono attenersi nel relazionarsi con le esigenze ambientali e di sicurezza del territorio di Fiumicino, perchĆ© si scoprono Ā possibilitĆ e limiti del caso. ma tutto sommato, a leggere tra le righe, cāĆØ unāevidente accelerazione verso la soluzione Ā dei problemi locali.
Intanto l'āoggettoā, che spiega bene di cosa stiamo parlando: āDirettiva al Direttore della Direzione Regionale āAmbienteā Ā circa lāistruttoria tecnica finalizzata al rilascio del parere geomorfologicoā¦ per le aree ricadenti in zone a rischio Ā idraulico Comune di Fiumicinoā. Qual ĆØ la novitĆ sostanziale? Eā che ā ĆØ scritto ā sulle aree attualmente classificate in zona R4 (che sappiamo voler dire āa rischio di morteā) zona di Isola Sacra, compresa tra il canale navigabile di Fiumicino Ā e lāasta del Tevere denominata Fiumara Grande, fatti salvi eventuali motivi ostativi di natura geologica, il parere ā per essere inteso in senso positivo ā dovrĆ contenere alcune prescrizioni. 1) il parere ĆØ da considerarsi favorevole soltanto al fine della prosecuzione dellāiter procedurale per lāapprovazione delle varianti urbanistiche e degli strumenti Ā urbanistici attuativi fermo restando che il rilascio dei titoli edilizi validi per lāeffettivo avvio dei lavori sarĆ Ā possibile soltanto dopo la conclusione dei lavori di realizzazione dellāargine e la conseguente e definitiva Ā deperimetrazione da parte dellāAutoritĆ di Bacino del Tevere; 2) il Comune di Fiumicino dovrĆ procedere allāaggiornamento Ā del Piano di Protezione civile.
In una lingua meno tecnica, cosa vuol dire tutto ciĆ²? Prima di tutto che lāiter burocratico per le varianti urbanistiche, Ā attualmente congelato, puĆ² proseguire. E poi? Per la Regione, a quel punto ĆØ possibile dare un parere favorevole, che Ā sbloccherebbe lāintera pratica, fatta salva lāimpossibilitĆ di aprire effettivamente un cantiere fino alla costruzione Ā della strada argine. Ma qui entra in gioco il Comune che ā come giĆ ha fatto anni addietro ā potrebbe permettere anche Ā lāapertura dei cantieri concedendo permessi di costruire sui quali viene specificata lāinabitabilitĆ fino allāeliminazione Ā del rischio idraulico. Insomma, la Regione arriva fino ad un certo punto e poi si chiama fuori, il Comune prosegue fino Ā alla fine ma tutelandosi rispetto ad eventuali unitĆ abitative non autorizzate. In soldoni: si puĆ² costruire.
Maā¦ cāĆØ un ma. Quel pezzettino di frase in cui si dice āfatti salvi eventuali motivi ostativi di natura geologicaā. Ā Sapete a cosa si fa riferimento? Al gas. GiĆ , il famoso Co2 tornato prepotentemente alla ribalta dopo che per mesi si era Ā parlato solo del rischio esondazione. Il che, come in un perverso Gioco dellāOca, riporta al punto di partenza.
Ma allora la notizia ĆØ positiva, negativa, o proprio non esiste? Eā positiva, perchĆ© almeno su un punto si ĆØ chiari: Ā lāiter per le varianti urbanistiche puĆ² proseguire. Quanto al gas, risulta che sia stato incaricato lāIngv (Istituto Ā nazionale di geofisica e vulcanologia) di effettuare un monitoraggio del territorio per definire arre a rischio (C02, ma Ā si cerca anche radon e anidride solforosa). Come si fa il monitoraggio? Si effettuano rilevamenti a campione, e dove viene Ā trovato un elemento significativamente a rischio si evidenzia una ānuvolaā sotterranea del raggio di 500 metri circa Ā intorno allāasse portante. Quella zona dovrebbe essere considerata non edificabile (il condizionale ĆØ dāobbligo, qui stiamo Ā oltre il documento ufficiale e andiamo sulle indiscrezioniā¦) salvo carotaggio specifico che evidenzi lāassenza di gas.
Per concludere: chi sta in āzona verdeā, con quel parere della Regione, potrĆ costruire. Chi sta in āzona rossaā, se il Ā Comune riterrĆ di andare oltre la decisione regionale, potrĆ costruire ma con la prescrizione sullāabitabilitĆ . Per entrambi, perĆ², resta aperto il problema gas: chi ĆØ fuori dalla nuvola, non avrĆ particolari problemi, chi ĆØ dentro, dovrĆ dimostrare con appositi carotaggi di avere un terreno āpulitoā.
Eā comunque un passo in avanti anche per i B4aā¦ āFino a un certo punto ā replica Fabrizio Pagliuca, presidente del Ā Comitato Spontaneo Isola Sacra, che abbiamo incontrato insieme al costruttore Alessandro Pes -, perchĆ© al di lĆ di tutti Ā questi tecnicismi, resta il problema di fondo che nessuno o quasi evidenzia: se nonostante le ultime vicende che hanno riguardato il Tevere abbiamo toccato con mano esondazioni un poā in tutto il centro Italia tranne, e sottolineo tranne, Ā che a fiumicino, allora vuol dire che qualcosa sul discorso del rischio R4 non quadra. Possibile ā si chiedono allāunisono Ā Pagliuca e Pes ā che tutti sono andati a bagno e solo a Fiumicino il Tevere non ha esondato? Non sarĆ forse che la storia del Tevere pericoloso da queste parti ĆØ piĆ¹ una cosa scritta sulle carte che una reale emergenza? E non sarĆ ā concludono ā che alla fine il blocco dellāedilizia a Fiumicino ha piĆ¹ una matrice politica che tecnica?ā.
Angelo Perfetti
(nella foto: la cartina dove sono evidenziate le zone rosse ā R4 ā e quelle verdi; nel riquadro piccolo, uno degli strumenti utilizzati dallāIstituto nazionale di geofisica e vulcanologia per i rilevamenti a terra)