“Cities for life” a Fondi

24 novembre 2012 | 00:50
Share0
“Cities for life” a Fondi

Per l’occasione la parrocchia di San Francesco d’Assisi ha promosso per domenica 25 alle ore 18.00 nella navata laterale della chiesa un incontro

Il Faro on line – Il Comune di Fondi ha aderito anche per il 2012 alla Campagna mondiale promossa dalla Comunità di Sant’Egidio denominata “Giornata mondiale delle Città per la Vita – Città contro la Pena di morte” che si celebra il 30 novembre di ogni anno. La mozione, presentata dal Consigliere comunale Biagio Coppa, è stata votata favorevolmente dall’assise cittadina il 30 ottobre scorso.

Come negli anni precedenti l’Amministrazione comunale ha avviato una raccolta firme per sostenere l’iniziative. Le sottoscrizioni sono raccolte presso l’URP sito al pianterreno della Casa comunale fino al 30 Novembre. Le parrocchie cittadine promuoveranno analoga iniziativa per le giornate di Sabato 24 e Domenica 25 Novembre, invitando i fedeli a sottoscrivere i moduli.

Per l’occasione la parrocchia di San Francesco d’Assisi ha promosso per domenica 25 alle ore 18.00 nella navata laterale della chiesa un incontro nel corso del quale saranno proiettati un filmato che racconta la storia della campagna contro la pena di morte, un video in cui l’attore Enrico Lo Verso legge alcune lettere scritte da Dominique, una ragazza condannata alla pena di morte, e  alcuni spot sulla campagna “Cities for Life – Città per la Vita”.

All’incontro prenderà parte il dott. Stefano Orlando della Comunità di Sant’Egidio, tra i responsabili della Campagna di sensibilizzazione internazionale. Da oggi sulla home page del sito internet del Comune di Fondi www.comunedifondi.it è attivo un banner sull’iniziativa, con informazioni e video realizzati dalla Comunità di Sant’Egidio, in uno dei quali alcuni personaggi del mondo dello spettacolo – Claudio Amendola, Caterina Balivo, Giulia Bevilacqua, Antonello Fassari, Fabrizio Gifuni, Max Giusti, Neri Marcorè, Trio Medusa, Giulia Michelini, Noemi, Vincenzo Salemme – recitano questo testo: «La pena di morte va abolita. Perché non c’è nessun rapporto tra il numero delle esecuzioni e il numero dei reati. Perché illude le famiglie delle vittime che nella vendetta sul presunto colpevole ci sia la guarigione dal dolore e dall’odio. Ma non è mai vero. Perché, oltretutto, nessuna statistica al mondo prova che la pena capitale sia un deterrente per i crimini più gravi. Perché colpisce le minoranze razziali, sociali e religiose in maniera sproporzionata. Perché moltiplica la sofferenza: allo strazio dei famigliari della vittima si somma il dolore dei parenti del giustiziato. Perché quando si commette un errore non si può riparare. Perché abbassa lo Stato e la società al livello di chi uccide. Perché mai, in nessuna occasione, lo Stato può diventare come il peggiore assassino. Perché c’è sempre un metodo alternativo per garantire la sicurezza di tutti. Perché legittima al livello più alto, quello dello Stato, una cultura di morte e non di vita. Perché ci rende tutti corresponsabili di una morte, che viene data anche a nome nostro. Perché c’è una tortura che si accompagna alla condanna a morte che non può essere elusa: l’attesa di morire. E si muore dieci, cento, mille volte prima ancora di essere giustiziati. Perché dichiara il fallimento della società che rinuncia a vedere in ogni persona, anche nel colpevole, un essere umano. Perché colpisce troppe volte innocenti che non possono difendersi. Perché la pena capitale non può rendere migliore il mondo, aggiunge solo una morte alla morte.  Perché c’è una premeditazione e una scientificità nell’uccidere che non è paragonabile a quella del più efferato degli assassinii. Perché colpisce anche i più indifesi: disabili mentali, ragazzini. Ancora adesso, in molti Paesi del mondo. Perché, nei regimi democratici, costa più della reclusione e assorbe le risorse che servirebbero per rendere più umano e utile il sistema giudiziario e carcerario. Perché non c’è nessun sistema di giustizia al mondo capace di non sbagliare mai. Perché, come diceva Gandhi: “Occhio per occhio rende il mondo cieco”. Perché la vita è sacra».