Concessioni Balneari, dalla Commissione Bilancio arriva la mini proroga di 5 anni

4 dicembre 2012 | 20:00
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Concessioni Balneari, dalla Commissione Bilancio arriva la mini proroga di 5 anni

Il presidente di Assobalneari Litorale Nord Marco Maurelli: “Compromesso che non tiene conto dei reali sforzi di chi fa turismo con passione da sempre. A rischio gli investimenti di settore”

Il Faro on line – La contrarietà sulla proroga ai 30 anni espressa dalla Commissione Europa, dall’attuale Governo, e forse anche dal prossimo, ha frenato la corsa degli operatori turistico balneari verso la meta del 2045. L’aria di fine legislatura che si respira a Palazzo Madama, evidentemente ha portato tutti, costringendo anche gli imprenditori balneari, a pensare solo ai prossimi 5 anni. Presentato il verdetto: mini proroga alle concessioni balneari fino al 2020.

I senatori che hanno sostenuto in questi giorni la causa delle concessioni balneari spiegano i 25 anni sottratti agli imprenditori balneari” E’ già un risultato, per come si era messa, che l’emendamento non sia stato bocciato –  afferma il Senatore Massimo Baldini – Abbiamo ottenuto 5 anni in più per lottare. Dichiarazione che, detta da un Senatore cha vissuto instancabilmente dure sessioni di votazioni, anche notturne, e discussioni in aula dai forti toni, sa veramente di successo. In realtà il percorso degli emendamenti destinati alla conversione in dl Sviluppo, conosciuto anche come Crescita 2, non  si è’ rivelato propriamente una passeggiata tra le vie della Capitale. La V Commissione ha bocciato ieri seccamente tutti gli ultimi emendamenti presentati dal Governo. La relazione tecnica richiesta per gli emendamento proroga di 30 anni delle concessioni non è stata accolta”.

“Ritenuti non compatibili, invece, con i principi della Direttiva Servizi, ma non per questo drasticamente bocciati, – Afferma il Senatore Cosimo Gallo – gli altri emendamenti. Una contrarietà semplice, con questa definizione i Senatori di maggioranza sono riusciti a prendere tempo per evitare la bocciatura. Una convergenza di forze politiche si sono concentrate per tutelare le imprese balneari mediando le condizioni imposte dalla Commissione Europa. Serve tempo per lavorare bene, questi 5 anni serviranno per realizzare un progetto di riforma reale e concreto”.

Aspettiamo la fiducia al maxi emendamento per capire se dal Governo arrivano le rassicurazioni già espresse agli operatori balneari sulla regolarità del “dopo 2020”: l’evidenza pubblica non si baserà sul principio del maggior offerente (andrebbe ad incentivare meccanismi criminali), ma sul principio della qualità del progetto di sviluppo. Nessun operatore potrà poi concentrare troppe concessioni,  per contrastare meccanismi monopolistici.

Sull’argomento è intervenuto anche il presidente di Assobalneari Litorale Nord che aderisce a Federbalneari Italia Marco Maurelli: “Questo voto non ce lo aspettavamo e di fatto rappresenta un compromesso che non tiene conto dei reali sforzi di chi fa turismo con passione e da sempre. Ora sono a rischio gli investimenti per il rilancio del settore e del suo indotto. Si poteva dare maggiore respiro, in questo difficile momento al turismo ma non è stato fatto. Dopo il 2020 gli attuali concessionari andranno indennizzati degli investimenti fatti. Ma su quest’ultimo punto, Gnudi e Moavero dovranno dare spiegazioni”.

“In teoria ad essere indennizzato, dovrebbe essere il valore economico dell’azienda, non gli ultimi investimenti – spiega il Presidente Federbalneari Italia Renato Papagni: Resta poi una perplessità: che tipo di investimenti può fare, qualsiasi tipologia di imprenditore con un ciclo di vita economica di soli 5 anni?”.