Le cinture proteggono. Spendi 2 minuti per allacciarle

10 dicembre 2012 | 02:55
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Le cinture proteggono. Spendi 2 minuti per allacciarle

Il Faro on line – Fra tutti i sistemi ed accorgimenti che, nella loro evoluzione, hanno contribuito ad un sempre più efficiente equipaggiamento dei veicoli, finalizzato alla sicurezza ed incolumità di conducenti e passeggeri, quello delle cinture di sicurezza è certamente stato uno dei primi e certamente, mantiene alto il suo ruolo di primaria importanza; il problema è che, mentre airbag, sistema ABS, sistema SRC (addetto al controllo di stabilità nei veicoli che ne sono equipaggiati) sono costantemente in funzione, le cinture di sicurezza, per funzionare, hanno bisogno dell’intervento umano! Già, perché se non vengono allacciate, la loro presenza sul veicolo è del tutto inutile. 

L’art. 172 del Codice della Strada, al comma 8, prevede tutta una serie di persone che, in determinate situazioni, sono esentate dall’uso delle cinture di sicurezza e le elenca con le lettere dell’alfabeto che arrivano fino alla H, ma per quanto uno cerchi, la voce “genitori che accompagnano i figli a scuola o all’asilo” non si trova…Quando l’uso dei sistemi di ritenuta divenne obbligatorio, ci fu da parte degli organi di polizia stradale, un intervento mirato, con posti di controllo e relativi elenchi inviati in Prefettura; fu fatto sia per verificare quante persone ne facessero uso, sia per “educare” i recidivi. I risultati non si sono fatti attendere ed effettivamente oggi quasi tutti le usano e il problema è… proprio quel “quasi”!

All’interno di questa parola, fatti salvi gli “esentati per legge”, trovano posto un sacco di soggetti che nutrono un inspiegabile rifiuto all’uso di un qualcosa che, posto che stiamo tutto sotto lo stesso cielo, in un’ipotetica situazione – che ovviamente tutti speriamo non si concretizzi mai – potrebbe salvarci la vita o anche solo evitarci danni più gravi, ma tant’è! Ciò che davvero lascia perplessi è il vedere come un particolare così importante venga disatteso con tanta naturalezza.La mattina tutti, ma proprio tutti andiamo di fretta; dobbiamo arrivare in orario sul posto di lavoro e c’è sempre un qualcosa che ci fa perdere minuti preziosi; a questo si aggiunge il fatto che molti genitori (e quasi sempre sono le mamme in prima linea), prima di raggiungere l’ufficio, devono portare i figli a scuola; la fretta diventa vertiginosa: bisogna uscire un po’ prima dell’orario che andrebbe bene se non ci fosse il problema dell’asilo o della scuola (è ancora troppo piccolo/a per andare solo/a); il caffè è rimandato a dopo la timbratura, così si guadagnano secondi preziosi e per guadagnarne altri….

”Ma sì, le cinture non servono! Cosa vuoi che accada?! La scuola è a cinque minuti, che ci metto”?!I manichini utilizzati negli esperimenti effettuati sulle automobili, sono strutturati in maniera tale da imitare perfettamente il corpo umano: le strutture interne di cui sono composti, sono tarate per offrire la stessa resistenza dei tessuti di muscoli, tendini, organi e ossa umane, per cui i risultati sono perfettamente in linea con ciò che accadrebbe nella realtà. Scrupolosi “crash-test” sulle autovetture, condotti quindi con tecniche ultramoderne e sofisticatissime, hanno evidenziato ad esempio, che, in caso di urto ad appena 50Kmh, il corpo di un bambino di circa sette o otto anni seduto sul sedile posteriore “sfonda” il parabrezza!!!

E se pensate che l’airbag possa evitare l’urto, è bene che sappiate che, in caso di mancato uso dei sistemi di ritenzione, l’airbag funziona come una “piattaforma di decollo”! In sostanza: vi aiuta a “centrare meglio” la parte più alta del parabrezza.Abbiamo parlato di cosa accadrebbe in caso di urto ad appena 50Kmh – e, se pure fosse di poco minore la velocità, magari il vetro non lo sfonderemmo, ma una sonora “capocciata” potrebbe comunque avere conseguenze gravi – ma sappiamo bene che nessuno va a quella velocità, …infatti si corre di più! Un evento drammatico accade all’improvviso e, spesso, quando meno lo si aspetta. La sequenza si esaurisce in un frammento di secondo e a volte le conseguenze durano tutta la vita (posto che la si mantenga!). 

Possiamo tardare due minuti al lavoro – tanto ci vuole per allacciare la nostra cintura di sicurezza o sistemare nostro figlio – e magari subire il rimbrotto del nostro capo, pazienza! La nostra vita, ma soprattutto quella delle persone che amiamo, valgono molto, molto di più.
Paolo Boncompagni