Sanità Lazio, 3500 precari in piazza contro i tagli di Bondi

11 dicembre 2012 | 17:30
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Sanità Lazio, 3500 precari in piazza contro i tagli di Bondi

“Vogliamo avvisare l’utenza, che senza il lavoro dei precari molti servizi della Ausl dovranno chiudere e molti altri non potranno più garantire il normale svolgimento delle funzioni di assistenza e di cura”

Il Faro on line – “I precari delle strutture sanitarie pubbliche della Regione Lazio hanno aderito al sit-in di protesta organizzato da 42 sigle sindacali contro i tagli indiscriminati imposti dal commissario alla Sanità del Lazio Bondi”. Lo si legge in un comunicato relativo alla manifestazione svoltasi oggi davanti alla sede centrale della Regione Lazio. “Forse non sapete – continua la nota – che i servizi essenziali della sanità della Ragione Lazio sono garantiti, da anni, solo grazie alla professionalità ed alla dedizione di: medici, infermieri, veterinari, avvocati, biologi, psicologi, ingegneri, fisici, assistenti sociali…. tutti precari. 3500 precari lavorano da anni nelle Ausl della Regione, 250 precari solo a Viterbo.

Se vi è capitato in questi anni di essere assistiti e curati in uno qualsiasi dei ps della Regione sappiate che a curarvi è stato un precario. 18 medici su 25 che prestano la loro opera presso il pronto soccorso di Viterbo sono precari, 7 medici su 18 nella radiologia sono precari, 11 psichiatri su 30 nel dipartimento di salute mentale sono precari, cosi come sono precari 10 biologi, 15 psicologi, 11 veterinari, 9 cardiologi, 50 infermieri, 8 assistenti sociali, 3 ortopedici, 4 ginecologi,3 pediatri, 3 neurologi, 2 geriatri, 8 internisti, etc… per un totale di altri 100 medici sono tutti precari. Questi professionisti da anni garantiscono il buon funzionamento di servizi essenziali della Ausl operando su posti vacanti, assolutamente irrinunciabili. Vogliamo avvisare l’utenza che senza il lavoro dei precari molti servizi della Ausl dovranno chiudere e molti altri non potranno più garantire il normale svolgimento delle funzioni di assistenza e di cura. dopo anni di lavoro precario, spesso senza ferie e malattia; dopo anni di promesse, mai mantenute, di assunzione a tempo indeterminato, dopo anni di abusi e sfruttamento”.