“Addio gran secolo dei nostri vent’anni”

14 dicembre 2012 | 17:48
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“Addio gran secolo dei nostri vent’anni”

Martedì 18 Dicembre alle ore 18.30 presso il Castello Caetani di Fondi lo scrittore ed opinionista Giampiero Mughini

Il Faro on line – Martedì 18 Dicembre alle ore 18.30 presso il Castello Caetani di Fondi lo scrittore ed opinionista Giampiero Mughini presenterà il suo ultimo libro “Addio gran secolo dei nostri vent’anni” (Bompiani, 2012).L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Confronto in collaborazione con l’Assessorato alle Attività produttive del Comune di Fondi ed è inserita nell’ambito delle manifestazioni natalizie.

L’autore risponderà alle domande del pubblico e ovviamente spazierà a tutto campo, dagli argomenti affrontati nella sua ultima fatica editoriale ai temi d’attualità.Il libro, interessante e brioso come il suo autore, è una biografia intellettuale del Novecento, un faccia a faccia con i protagonisti del secolo ormai trascorso, un viaggio inteso a spiegare territori e protagonisti apparentemente lontani: da Trockij a Brigitte Bardot, dalla prima guerra mondiale alla caduta del muro di Berlino, da Pablo Picasso a Andy Warhol, dalla stampa a rotocalco all’era del computer, dai grandi autori del design italiano al rock suonato allo stremo innanzi a fanciulle che accavallavano le gambe a valorizzare le minigonne create da Mary Quant.

Giampiero Mughini ha collaborato a numerosi quotidiani e periodici, tra cui “Paese Sera”, “il manifesto” “L’Europeo”, “Panorama”, “Il Foglio”, “Libero”. E’ stato direttore responsabile del giornale del movimento politico “Lotta Continua”. Sin dagli anni Novanta è conosciuto dal grande pubblico per la sua assidua partecipazione a programmi televisivi, dal “Maurizio Costanzo Show” a “Controcampo”, dove ha sempre esibito con grande fierezza la sua fede juventina.

Tra i suoi libri si ricordano “Il revisionismo socialista. Antologia di testi 1955-1962” (Mondoperaio, 1975), “Gli intellettuali e il caso Moro” (Feltrinelli, 1978), “A via della Mercede c’era un razzista” (Rizzoli, 1990) – nel quale, ripercorrendo la biografia del fascista Telesio Interlandi, fondatore e direttore del quindicinale “La difesa della razza”, cita anche gli intellettuali fondani Libero de Libero, animatore della Galleria “La Cometa” negli anni ’30, e Dan Danino di Sarra, slavista e amico di Antonello Trombadori –, “Il grande disordine. I nostri indimenticabili anni Settanta” (Mondadori, 1998), “Un sogno chiamato Juventus. Cento anni di eroi e vittorie bianconere” (Mondadori, 2003), “Che belle le ragazze di via Margutta. I registi, i pittori e gli scrittori che fecero della Roma degli anni Cinquanta la capitale del mondo”, (Mondadori, 2004), “Un disastro chiamato Seconda Repubblica. Miti, protagonisti e soubrette di un’Italia che declina” (Mondadori, 2005), “La collezione. Un bibliofolle racconta i più bei libri italiani del Novecento” (Einaudi, 2009), “Gli anni della peggio gioventù. L’omicidio Calabresi e la tragedia di una generazione” (Mondadori, 2009).