La rivolta di Fiumicino contro il piano di Adr

15 dicembre 2012 | 19:59
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La rivolta di Fiumicino contro il piano di Adr

Il no del Comitato Fuoirpista al raddoppio dell’aeroporto trova solidrietà tra i comitati cittadini. Anche le associazioni ambientaliste a alcuni partiti si chierano a fianco della gente
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Il Faro on line – “Il raddoppio non sà da fare; più efficiente non più grande”, sono questi gli slogan che hanno riecheggiato oggi pomeriggio su tutta Fiumicino,  come segno di  protesta contro l’ampliamento dell’aeroporto “Leonardo Da Vinci”. Erano oltre 500 le persone, tra Ambientalisti, comitati cittadini, agricoltori, gruppi politici e associazioni di categoria, che si sono date appuntamento a piazza G.B. Grassi, luogo di partenza di un immenso corteo di protesta che è terminato lungo i confini dell’aeroporto in Viale del lago di Traiano.  Il Fronte cittadino , guidato dal Comitato Fuoripista si è mobilitato in direzione dell’aeroporto, passando prima da via della torre Clementina, dove i cori e le urla hanno attirato l’attenzione di automobilisti e passanti, per poi proseguire sulla via Portuense, sulla quale, una volta giunti all’altezza della sede del comune, si sono sentiti slogan inneggianti contro il sindaco e la sua amministrazione. La manifestazione si è poi spostata su viale Coccia di Morto, per terminare lungo la recinzione dell’aeroporto su viale del lago di Traiano.

“Il motivo che oggi ci spinge a manifestare è dato dal fatto che l’ampliamento dell’aeroporto non è assolutamente necessario – spiega Massimiliano Mattiuzzo membro del Comitato Fuoripista – infatti le opere di ammodernamento da realizzare entro l’attuale struttura porteranno l’aeroporto alla capacità di soddisfare 50 milioni di passeggeri all’anno, contro gli attuali 36 milioni. I dati Forniti da AdR per giustificare il raddoppio, che prevede una domanda di 100 milioni di passeggeri nel 2044, non solo son infondati ma anche aleatori visto che riguardano un evento che dovrebbe verificarsi tra più di 30 anni.

“Ciò che viene sottolineato, a dimostrazione dell’inutilità del raddoppio, è  che la superficie occupata attualmente dall’aeroporto di Fiumicino è analoga a quella di aeroporti europei che supportano un traffico maggiore. Heathrow a Londra, per esempio, ogni giorno movimenta oltre 1.300 aerei tra decolli e atterraggi, il 30% in più di Fiumicino, con un sedime  addirittura più piccolo di Fiumicino. “AdR segue una logica infondata – prosegue Mattiuzzo – per fare un esempio e come se visto che in certe giornate dell’anno le autostrade presentano delle file che normalmente non ci sono, per ovviare a queste file si raddoppiano le autostrade. Fiumicino ha solo bisogno di un aeroporto più efficiente e non di operazioni speculative che col pretesto di cambiare la destinazione d’uso di un terreno agricolo porterebbero alla costruzione di strutture come alberghi e resort.” 

La protesta ha interessato sia cittadini che gruppi politici, infatti hanno partecipato in segno di solidarietà  i tre candidati alle primarie del centrosinistra per il comune di Fiumicino: Esterino Montino (Pd), Anna Maria Anselmi (Sel) e Massimiliano Santi (FdS). Oltre gli esponenti politici anche Legambiente e Italia Nostra  hanno partecipato all’evento.

“Si tratta di una speculazione inutile e devastante”, secondo Lorenzo Parlati che sottolinea come ” Sui 1.300 ettari della Riserva del Litorale le modifiche predisposte per il raddoppio sono vietate dalla legge e dunque non realizzabili, le aree interessati hanno grande valenza ambientale e sono assolutamente vincolate”. Il progetto per l’ampliamento ricade infatti in parte nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, parco ambientale tutelato con Decreto Ministeriale datato marzo 1996, oltre 15mila ettari di pinete e boschi situati tra Ostia e Fiumicino.

Lo scorso 15 ottobre in una lettera inviata al ministero dell’Ambiente, la Regione Lazio, nella persona di Luca Fegatelli, dirigente del Dipartimento Istituzionale e territorio, avvertiva di considerare la presenza del futuro aeroporto nell’ambito del progetto di riperimetrazione della Riserva Naturale. Prevedendo di togliere i vincoli, insomma, per “permettere la realizzazione degli interventi di interesse pubblico aventi rilevanza strategica sovra-regionale e regionale”.

Oltre ai vincoli ambientali e paesaggistici che possiedono le aree verdi intorno allo scalo, a preoccupare i cittadini e i contadini della zona è l’aumento dell’inquinamento acustico e ambientale. La campagna di monitoraggio dell’Arpa Lazio, effettuata attraverso 5 centraline posizionate tra le case con vista sugli aerei, ha certificato alti livelli di rumore intorno all’aeroporto e “costanti superamenti dei limiti sia nel periodo diurno che notturno su alcune aree abitate – sottolinea Mattiuzzo – Dati usciti fuori dopo il nostro esposto alla Procura della Repubblica di Roma. E va considerato che attualmente ci confrontiamo solo con oltre 300mila movimenti aerei annui – prosegue – cosa accadrà con i 100 milioni di passeggeri che transiteranno nel 2044 con lo scalo raddoppiato? “.
Michele Intreccialagli