Terrevoli: “Della strage del 1985 nessuno ne parla. Eppure ricorre proprio oggi”

27 dicembre 2012 | 15:00
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Terrevoli: “Della strage del 1985 nessuno ne parla. Eppure ricorre proprio oggi”

Il leader di Mpt: “L’oblio è il peggiore dei mali. Anche oggi si vuole far finta di non vedere la crisi occupazionale, ma è drammaticamente presente”

Il Faro on line – “E’ uno scandalo che nessuno ne parli, che nessuno ricordi. Che nessuna istituzione senta il bisogno di togliere il velo dell’oblio e ricordare quei morti che erano prima di tutto cittadini italiani”. L’accorato appello è di Cristian Terrevoli, leader del Movimento progetto tricolore. “Oggi, 27 dicembre, cade la ricorrenza dell’evento noto come  strage di Fiumicino del 1985, il duplice attentato terroristico perpetrato proprio il 27 dicembre 1985 a opera di un gruppo palestinese, che contemporaneamente assaltò l’aeroporto di Roma-Fiumicino e quello di Vienna, uccidendo un totale di 16 persone. I feriti furono oltre 100, mentre quattro furono i terroristi uccisi. I due attacchi ebbero luogo con una differenza di pochi minuti l’uno dall’altro alle 9:15 circa.

Fu uno dei momenti bui del da Vinci, drammatico. Ma anche oggi c’è la quotidiana drammaticità dei posti di lavoro persi, delle famiglie in difficoltà. Storie lontanissime, eppure critiche all’interno dello stesso sedime, quello aeroportuale; è un momento in cui l’aeroporto è in piena crisi occupazionale, al di là degli annunci faraonici, in cui molte famiglie sono in difficoltà. L’indifferenza è il male peggiore, il non parlarne, il fare finta che il problema non esista, che nulla sia accaduto o stia accadendo. Oggi come allora. oggi più di allora. L’oblio come medicina, ma non è questa la strada per prendere coscienza dei problemi, affrontarli e risolverli”.

L’azione terroristica del 1985 fu perpetrata da uomini armati che, dopo aver gettato bombe a mano, aprirono il fuoco con raffiche di mitra sui passeggeri in coda per il check-in dei bagagli presso gli sportelli della compagnia aerea nazionale israeliana El Al e della americana TWA, scegliendo le loro vittime in modo indiscriminato. Nell’attacco all’aeroporto di Fiumicino morirono 13 persone. Tra le vittime, quattro statunitensi, tre greci, due messicani e un algerino. I terroristi che parteciparono alla strage di Fiumicino furono in totale quattro: tre di essi furono uccisi dalle guardie della sicurezza aeroportuale nel corso dell’azione e uno, il capo del commando Mohammed Sharam, fu catturato vivo.

Ma non fu l’unico attacco a Fiumicino. Già nel 1973 ci fu un attentato terroristico palestinese che il 17 dicembre colpì l’aeroporto di Roma-Fiumicino, uccidendo un totale di 32 persone. I feriti furono oltre 15. Terroristi arabi si diressero verso un aereo della Pan Am e vi gettarono all’interno due bombe al fosforo uccidendo 30 passeggeri. Tra cui 4 italiani: l’ing. Raffaele Narciso, Giuliano De Angelis, la moglie Emma Zanghi in De Angelis e la loro figlioletta Monica De Angelis. Uccisero inoltre il militare della Guardia di Finanza Antonio Zara che aveva tentato di opporre resistenza.

Si impadronirono poi di un aereo Lufthansa, facendovi salire alcuni ostaggi tra cui sei guardie di Pubblica Sicurezza. Costrinsero quindi l’equipaggio, che già era a bordo, a far decollare il velivolo. A bordo dell’aereo della Lufthansa uccisero il tecnico della società Asa, Domenico Ippoliti che venne abbandonato sulla pista di Atene dove l’aereo aveva fatto scalo. Molti aeroporti rifiutarono l’atterraggio, alla fine l’aereo si fermò all’aeroporto di Kuwait City.

L’incubo terminò nella tarda serata del giorno successivo al Kuwait International Airport dove vennero liberati gli ostaggi e arrestati i terroristi che verranno consegnati all’OLP. Di loro, compresa l’identità, non si seppe mai nulla.I terroristi erano uomini di “Settembre Nero”, poi dimostratasi parte dell’OLP di Arafat e Abu Mazen.

Di tutto ciò, le autorità si sono dimenticate…
Ang.Per.