Incendiato di notte il “Peter Pan”, ombre sui chioschi a Fiumicino

28 dicembre 2012 | 04:00
Share0
Incendiato di notte il “Peter Pan”, ombre sui chioschi a Fiumicino

Nessun innesco evidente, ma l’ipotesi della casualità è poco credibile. Indagini in corso
+ CHIOSCO DISTRUTTO, GUARDA IL SERVIZIO FOTOGRAFICO

Il Faro on line – Chi c’è dietro la mano (o le mani) che hanno dato fuoco al Peter Pan la notte di Santo Stefano? Se parlare di dolo forse è prematuro, visto che la relazione dei vigili del fuoco non è ancora stata depositata e che sul posto, almeno all’apparenza, non sono state trovate tracce evidenti di inneschi, è un fatto che considerando che la notte pioveva e che il locale era chiuso con i contatori elettrici staccati dalla fine di questa estate parlare di casualità è “impegnativo”. A meno di non ipotizzare che un fulmine, in una notte di pioggia ma non di temporale, abbia colpito in pieno esattamente quel chiosco e null’altro, neanche le auto parcheggiate o i chioschi vicini…
L’incendio si è sviluppato intorno alla mezzanotte, subito visto da un passante che ha avvertito i vigili del fuoco. Sul posto sono intervenute due squadre, che hanno lavorato incessantemente – sotto la pioggia – fino alle 2.45. Risultato: chiosco per meta disintegrato e per l’altra meta completamente bruciato.

Ora – pur senza voler fare gli investigatori – è d’obbligo mettere in fila alcune vicende che sono inevitabilmente collegate a questo caso, senza attribuire loro un ruolo piuttosto che un altro; vanno descritte per inquadrare il caso.

Partiamo dal fondo, l’ultimo Consiglio comunale. Come abbiamo già avuto modo di scrivere, proprio sul Pua e sui chioschi si è scatenato un putiferio, con sospensione dei lavori, contestazioni in aula e manate in faccia in camera caritatis. Uno dei punti in discussione – non il solo – era proprio il Peter Pan, già sotto sequestro della Procura di Civitavecchia per lavori effettuati non in linea – secondo l’accusa – con la concessione avuta. Al vaglio del Comune c’era un’ipotesi di spostamento nei pressi del Pronto soccorso, ipotesi contestata da alcuni in quanto si chiedeva la revoca della stessa concessione, proprio perché sotto inchiesta.

Altro dato da sottolineare – solo a titolo di cronaca – è che guardando bene tra consiglieri, assessori, parenti di consiglieri e consiglieri vicini ad assessori, nel Consiglio comunale ci sono circa una decina di persone collegate ai chioschi, cioè circa un terzo dell’intero Consiglio ha interessi diretti sulla materia.

E dunque la materia è particolarmente delicata. E la mezzanotte di fuoco non fa che inasprire gli animi. Perciò, finendo come abbiamo iniziato, pone una serie di interrogativi: chi poteva avere interesse d distruggere un locale che era operativo da una sola stagione? Il locale era assicurato? Ora che è stato distrutto vale ugualmente la procedura di sequestro? La concessione sarà ritirata? Domande annodate tra politica e magistratura, tra dirigenti comunali e investigatori. In attesa delle risposte, comunque la si guardi… è una brutta storia.
Angelo Perfetti