L’educazione prima del codice

31 dicembre 2012 | 00:41
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L’educazione prima del codice

Il Faro on line – L’ultimo articolo di questa rubrica, quello uscito lunedì 17 dicembre, ha suscitato una certa perplessità laddove affermava che, qualora un agente preposto a funzioni di polizia stradale sanzionasse l’automobilista reo di aver gettato un pezzo di carta dall’auto, finirebbe esposto al pubblico ludibrio. Indubbiamente, agli occhi delle persone per bene – che in realtà sono la maggioranza, ma fanno “meno rumore” – il gesto di cui a quella famosa lettera “i” del 1° comma dell’art. 15, di cui ci siamo occupati due settimane fa, appare per quello che realmente è, ovvero, un’espressione di grande degrado civile e un lettore in particolare, giustamente risentito di quest’ennesimo malcostume troppo diffuso, si è dichiarato pronto a schierarsi a difesa dell’eventuale agente verbalizzante. I

n realtà, è una cosa su cui vale la pena spendere qualche parola. Nell’articolo introduttivo di questa rubrica, spiegammo  perché avevamo deciso di darle un titolo così strano come “Giustizia e giustezza”, quindi come non sempre ciò che è giusto secondo la legge, lo sia anche sul piano morale e viceversa. Tra queste cose rientra anche il fatto che, per uno strano meccanismo (che poi tanto strano non è), contestare una certa azione scorretta e incivile espone a critiche non l’autore della stessa ma colui che la sanziona.Per inverosimile che possa apparire, chi evade la legge – e a qualunque grado – la conosce bene (mooolto bene!!!).

Se ci soffermassimo un momento a guardarci intorno con attenzione mentre siamo per strada, non potremmo non notare quante auto siano di fatto parcheggiate in barba al Codice della Strada: vetture lasciate in sosta dove vige addirittura il divieto di fermata, magari proprio in corrispondenza del segnale; veicoli fermi in corrispondenza di intersezioni, sul marciapiede o davanti agli scivoli per i diversamente abili (quelli in difesa dei quali tutti si riempiono la bocca di belle parole criticando però sempre e solo i comportamenti “degli altri”).

La risposta/domanda più frequente, in caso di “richiesta di spostamento del mezzo” (attenzione: “richiesta di spostamento del mezzo”, non “dei documenti per il verbale”) è: “Ma io la macchina dove la metto?”… Domanda che a volte, al colmo dell’esasperazione, suggerirebbe all’agente una risposta non proprio “urbana”…Certamente un veicolo che impedisse ad un diversamente abile, costretto a deambulare in carrozzella, di utilizzare lo scivolo per scendere dal marciapiede, o a transitare sullo stesso, o un mezzo in sosta sulla carreggiata che, oltre ad impedire la regolare circolazione, occultasse anche segnali stradali, costituirebbero una violazione ben più grave del semplice pacchetto di sigarette vuoto, gettato dal finestrino, per cui, se fermato e identificato ai fini di un verbale, il conducente colpevole del gesto (“povero perseguitato”) elencherebbe tutti, ma proprio tutti i comportamenti più gravi del suo e certamente sarebbe  capace di prendere tutti i numeri di targa delle auto parcheggiate “male”, minacciando denunce di omissione nei riguardi del verbalizzante.

Certamente, chiedere scusa sarebbe il gesto migliore: dopotutto, provare un po’ di vergogna dimostrerebbe il possesso di un po’ di dignità, invece no! La maggior parte delle persone colte in “flagranza di scorrettezza” non ci pensa neanche (anzi, magari le pretenderebbe) e rivela tuttavia delle qualità insospettabili e così, spesso, si scopre che a gettare quel kleenex dal finestrino è stato un avvocato, o un politico di un certo livello e chi più ne ha più ne metta e comunque, tutta gente che ha un’infinità di giustificazioni validissime per il gesto, che conosce a menadito i suoi diritti (ma non quelli degli altri), il Codice Civile e quello Penale (ma non quello della Strada) e la correttezza dei procedimenti (ma non quella di Monsignor della Casa).La realtà è che ancora una volta ci troviamo a fare i conti con la mancanza della più rara delle virtù: il buonsenso.

Consentitemi di terminare quest’articolo augurando a tutti Voi un Capodanno di allegria e un Nuovo Anno denso di serenità e soddisfazioni.
Paolo Boncompagni