Porto d’Imperia, notificata la decadenza della concessione demaniale

2 gennaio 2013 | 22:06
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Porto d’Imperia, notificata la decadenza della concessione demaniale

La società partecipata di Bellavista Caltagirone avrà 60 giorni di tempo per le controdeduzioni. Fiumicino farà la stessa fine?

Il Faro on line –  E’ stato notificato oggi l’atto del Comune di Imperia con il quale e’ stato comunicato alla Porto di Imperia SPA l’avvio del procedimento di decadenza della concessione demaniale marittima del porto turistico.  Nel documento vengono contestate alla societa’ (partecipata dal Comune al 33%, e al restante da Imperia sviluppo e Acquamare) gravi inadempienze dal punto di vista dellarealizzazione dei lavori di costruzione del nuovo bacino. La Porto di Imperia avra’ ora dieci giorni di tempo per presentarele proprie controdeduzioni.   Le opere dovevano essere ultimate a fine 2011, ma la societa’aveva avuto un anno di proroga. I lavori pero’ non sono mai ripresi. L’amministrazione avra’ 160 giorni per decidere serendere esecutiva la decadenza.

Va ricordato che una situazione non uguale ma analoga colpisce in questo momento Fiumicino. Anche a Fiumicino i lavori sono fermi, anche qui la società vede protagonista Bellavista Caltagirone, e anche qui c’è un’inchiesta della magistratura in corso. Le differerenze sono che non è coinvolto direttamente il Comune con quote societarie e che Italia Navigando ha preso in mano la situazione. Basterà?
Ang.Per.

Da Sanremo news

Secondo le ultime indiscrezioni al consiglio di amministrazione della società indetto per il 16 gennaio c’è chi, visto l’avvio di procedimento di decadenza della concessione demaniale, avrebbe intenzione di proporre il fallimento della società 

La firma apposta sul documento di avvio di procedimento di decadenza della concessione demaniale in capo alla Porto di Imperia Spa ad opera del dirigente del settore Porti e Demanio, l’ing. Pierre Marie Lunghi, ha di fatto aperto la strada al fallimento della Porto di Imperia Spa.

Da questa mattina, infatti, il dirigente del settore Porti ha incontrato il dirigente del settore legale del Comune, Sergio Roggero e il comandante della Capitaneria di Porto di Imperia, Armando Ruffini. Poi nel pomeriggio, all’arrivo del Commissario prefettizio di Imperia Sabatino Marchione, Lunghi, ha presenziato ad una riunione alla quale hanno partecipato, oltre al Commissario anche il sub-commissario Fernando Colangelo e il Segretario del Comune Andrea Matarazzo.

Al centro del discorso, ovviamente, il provvedimento firmato questa mattina dall’ing. Lunghi e i vari scenari che si potranno verificare nei prossimi giorni. Il Comune sembra intenzionato a portare avanti la propria posizione, ovvero, acquisire il controllo totale della Porto di Imperia Spa, annullare l’ipoteca stipulata con le banche, per poi passare ad un piano di rilancio e completamento della struttura. Per fare ciò, però, Acquamare Srl (società del Gruppo Acqua Antica Pia Marcia riconducibile a Francesco Bellavista Caltagirone detentrice del 33% delle quote della Porto di Imperia Spa) dovrebbe dar seguito alla sua intenzione di lasciare al Comune le sue quote garantendo alla parte pubblica il 66% delle azioni, ovvero, la maggioranza assoluta.

Questa opzione, però, sembra sempre più impraticabile in quanto mancherebbero all’appello 3 accordi con gli istituti di credito che hanno finanziato l’opera anche se l’ex amministratore giudiziario, Dante Benzi, era quasi riuscito a trovare la quadra prima di essere estromesso dalla sentenza del Tar che ha riabilitato il precedente consiglio di amministrazione. Inoltre, la società Acquamare srl , non ha ancora di fatto passato le quote al Comune e non sembra intenzionata a farlo se non in presenza di una transazione economica.

Nei corridoi del Comune la tensione è palpabile e l’opzione decadenza non sarebbe vista di buon grado innanzi tutto per l’incertezza legata ai 33 posti di lavoro presenti all’interno della Porto di Imperia Spa, per la situazione di impasse che si andrebbe a creare con la chiusura del porto ed infine per il timore di ripercussioni, probabilmente poco fondate, giudiziarie.
La paventata ondata di contenziosi nei confronti dell’Ente comunale ad opera dei proprietari dei posti barca colpirà, eventualmente, soltanto coloro i quali che nel corso degli anni si sono susseguiti in qualità di rappresentanti del Comune nei consigli di amministrazione della Porto di Imperia Spa o i dirigenti del Comune ritenuti responsabili di mancanze o reati.

Ma c’è di più, infatti, secondo le ultime indiscrezioni al consiglio di amministrazione della società indetto per il 16 gennaio c’è chi, visto l’avvio di procedimento di decadenza della concessione demaniale, avrebbe intenzione di proporre il fallimento della società in quanto i problemi economici e la ragione sociale della stessa, che indica la gestione dell’approdo turistico, non lascerebbero spazio ad alternative.

La strada maestra indica, salvo la concretizzazione in 10 giorni di condizioni al quanto difficili, la conferma della decadenza e il conseguente fallimento della Porto di Imperia Spa riportando al Comune l’intera disponibilità del porto. Da quel momento, l’Ente, avrà il compito di indire una gara pubblica europea al fine di individuare un soggetto che si accollerà i costi del completamento delle opere a terra (probabilmente ridimensionate,ndr) al quale sarà dato il compito di rivendere i 1300 posti barca presenti portando nelle casse del Comune centinaia di milioni di euro.
Gabriele Piccardo