“Il trasferimento del mercato di Testa di Lepre ad Aranova? Un ‘colpo gobbo’ della maggioranza”

4 gennaio 2013 | 15:01
Share0
“Il trasferimento del mercato di Testa di Lepre ad Aranova? Un ‘colpo gobbo’ della maggioranza”

Vona (Pd): “Una proposta del Comitato di Zona trasformata in una polpetta elettorale”

Il Faro on line – “Il trasferimento del mercato di Testa di Lepre ad Aranova? L’ennesimo ‘colpo gobbo’ di questa maggioranza ai danni dei cittadini. Niente di più, niente di meno che uno spot elettorale, a una manciata di mesi dalle amministrative, in stile Prima Repubblica, utilizzando una proposta inascoltata per anni del Comitato di Zona per farne una propria vittoria. E con tanto di ringraziamenti dei soliti servi sciocchi al sindaco e a qualche consigliere. Geniale. O sarebbe meglio dire, coraggioso, molto coraggioso. Lo specchio del peggior modo di fare politica che il Pd da anni combatte con forza e i cittadini ormai non sopportano proprio più”. L’attacco è del consigliere Pd Alessandra Vona.

“Sarebbe utile – prosegue Vona – fare una breve cronostoria per far capire come questa maggioranza lavori. Salta fuori l’ipotesi Testa di Lepre. I dubbi emergono a grappoli. Tutti concordi: bello il posto ma i clienti? Il Comitato di Zona propone Aranova. Ma l’amministrazione, evidentemente per la solita cambiale elettorale, fa orecchie da mercante e non prende in considerazione l’opzione. Anzi, rilascia diverse licenze senza tener conto che i tempi stanno cambiando e c’è bisogno di altri tipi di prodotti: zero chilometri, gruppi di acquisto etc. Come previsto il mercato a Testa di Lepre è un flop, i clienti non si vedono e i commercianti abbandonano l’area.

Finalmente – continua – la vecchia proposta del Comitato di Zona viene rispolverata. E qui inizia il solito teatrino della politica: si sposta, no non si sposta, vediamo, ci sono problemi. Si va avanti così per qualche mese fino a quando la data delle amministrative non si avvicina così tanto da dover cominciare a mettere il cappello sullo spostamento del mercato ad Aranova. Tutti sul carro del sindaco che diventa, insieme ai suoi fedelissimi scodinzolanti, il grande ideatore di questa soluzione che il Comitato aveva preannunciato qualche anno prima. La solita polpettina elettorale. Ora provo a fare una previsione: il mercato? Sarà trasferito a poche settimane dalle elezioni. 
Il limite più grande di questa maggioranza, nuovi e vecchi, non sta tanto nella sua incapacità di gestire in maniera equa la cosa pubblica (di per sé un fatto gravissimo). Quanto nel non aver ancora capito che ormai non ci casca più nessuno. Siamo stanchi delle vostre prese in giro. Il peso del Governo sarà tarato su dieci anni di nulla. Sono passati dieci anni e il mercato ad Aranova non c’è. Ci sono invece oltre un milione di euro di opere urgentissime nuovamente depennate. Tagli che si aggiungono alle belle promesse mai mantenute come la piazza, il completamento della sistemazione di via Michele Rosi, la presa in carico delle strade e la loro messa in sicurezza (marciapiedi, illuminazione), la manutenzione delle aree verdi, la messa in sicurezza idrica della valle di via Siliqua, la rimodulazione del trasporto pubblico con la copertura del servizio anche dell’area di via Elini, via Austis, via Villamar, il completamento della rete fognaria e idrica, la realizzazione della seconda uscita. E la smetto qui perché potrei andare avanti per una settimana di fila. 

Cari amici della maggioranza- conclude il consigliere Vona -, cari consiglieri scodinzolanti di fronte ai capricci del sindaco Canapini, Aranova non dimentica che avete votato insieme alla peggior maggioranza della storia di Fiumicino la cancellazione di opere importanti in cambio dello spostamento di un mercato che non funzionava e non funzionerà se non modernizzato con punti di vendita diretta dei nostri produttori. Se n’è accorto anche qualche membro della maggioranza che ha copiato e incollato quello che il Pd da anni auspica. Aranova non dimentica del voto di approvazione di un bilancio disastrato che non prevede neanche un euro per l’illuminazione pubblica. Ma dove sono quei paladini del territorio che minacciavano manifestazioni su ogni cosa? Corrono dietro al sindaco e alle sue finte promesse. Bella fine”.