Amato La Mura: “La Cultura al centro del processo innovativo della città”

5 gennaio 2013 | 15:00
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Amato La Mura: “La Cultura al centro del processo innovativo della città”

L’assessore: “Il simbolo ‘Formia Città di Cicerone’ non è solo un marchio”

Il Faro on line – “In questi cinque anni abbiamo realizzato opere per oltre 41 milioni di euro in infrastrutture pubbliche come le  piazze, i parcheggi, le rotatorie, la viabilità, i parchi, gli arredi, marciapiedi,  water-front e servizi. Ma la novità in assoluto riguarda l’investimento operato nel campo dell’arte e della cultura.” A parlare è l’assessore Amato La Mura. “Su questo punto – sostiene La Mura –  abbiamo vinto la sfida con la sinistra. Siamo riusciti ad invertire una tendenza e realizzare un modello alternativo  ed integrativo cultural-turistico finalizzato alla promozione del territorio. Un’operazione che è partita da lontano con l’acquisizione pubblica delle aree archeologiche in mano ai privati ed il recupero dei siti attraverso processi di modernizzazione. 

Per raggiungere un simile risultato è stato necessario creare un prodotto culturale in linea con l’identità e la storia della città. Una intuizione vincente quella dell’assessore regionale Aldo Forte, costruita nel tempo con lungimiranza ed impegno, alla riscoperta delle radici storiche di Marco Tullio Cicerone. Il simbolo “Formia Città di Cicerone” non è solo un marchio, ma rappresenta l’essenza stessa della nostra millenaria civiltà. Sul nome di Cicerone si è sviluppato un percorso che ha poi portato alla nascita di un evento diventato in pochi anni un punto di riferimento centrale non solo di Formia ma dell’intero comprensorio del Golfo. Una grande manifestazione di popolo con al centro la storia e la tradizione dell’antica Roma. L’aver riscoperto e messo in rete un festival internazionale della cultura, accogliendo grandi personaggi della letteratura e della storia contemporanea, ha comportato per la  nostra comunità il grande salto di qualità e l’uscita da un anacronistico localismo mini-culturale fine a se stesso.

Dietro “ Le Notti di Cicerone” ci sono le migliore energie della città a partire dalle scuole, le associazioni artistiche e del volontariato, le attività produttive e commerciali, le massime istituzioni pubbliche e private. Il territorio diventa il centro dell’attenzione e valorizza le sue ricchezze ambientali e paesaggistiche. Tutto ciò rappresenta una  grande scommessa vinta che ci ha consentito di uscire dal tunnel dell’anonimato. La differenza sta proprio in questo: prima la cultura era un risvolto marginale oggi viceversa  rappresenta il valore aggiunto, legato ad un progetto di contenuti che travalica la sfera locale.

Altro passaggio culturale vinto ha riguardato il Teatro Remigio Paone. Sull’apertura del teatro era stata montata una vergognosa speculazione politica da parte di gruppi politici e comitati della sinistra. Parlavano di spazi pubblici chiusi senza rendersi conto che per aprire gli spazi era necessario mettere in sicurezza la struttura e soprattutto pagare i debiti pregressi. I fatti nel tempo ci hanno dato ragione su tutta la linea. Oggi questa realtà è viva e operativa, al servizio di tutte le espressioni artistiche del territorio, con una programmazione di eventi spalmati lungo l’arco dell’intero anno e con un’affluenza di pubblico che ha raggiunto cifre considerevoli. I dati parlano di oltre 30 mila persone.  Chi diceva che il teatro apriva per chiudere il giorno dopo è rimasto con il cerino in mano”.