Duty Free, Cavola: “Troppe voci non confermate. Chiediamo un confronto serio e accordi da siglare”

5 gennaio 2013 | 03:47
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Duty Free, Cavola: “Troppe voci non confermate. Chiediamo un confronto serio e accordi da siglare”

Un presidio fisso davanti ad Adr, pasti caldi offerti dai ristoratori di Fiumicino. E sul gruppo facebook “Scusa se… Mi licenziano” la lotta si fa visibile nel mondo

Il Faro on line – “Scusa se… Mi licenziano”. Si chiama così il gruppo facebook aperto dai lavoratori della Duty Free che hanno saputo in questi giorni dell’apertura ufficiale della procedura di licenziamento per 44 (cioè tutti) dipendenti della società che gestiva 7 negozi all’interno dell’aeroporto. L’ironia del nome non deve però confondere: c’è rabbia nell’animo dei dipendenti, rabbia per una decisione presa sopra le loro teste, per la mancanza assoluta di confronto, per la prospettiva nera sul futuro. E per le voci incontrollate di questi giorni, sul possibile riassorbimento di una ventina di dipendenti nella nuova società, che sembrano più tese a spaccare il fronte compatto della protesta che a fornire reali prospettive.

“Abbiamo 20 giorni di tempo per cercare di cambiare le cose – afferma il segretario nazionale Usb, Andrea Cavola, in presidio con gli altri davanti ai cancelli di Adr – e non ci muoveremo di qui finché non avremo risposte chiare”.Ad oggi la situazione qual è?“Ad oggi sappiamo ufficialmente che, a seguito della chiusura dei negozi, tutti i 44 dipendenti resteranno senza lavoro”.Eppure si parla di un possibile riassorbimento di una ventina di lavoratori…“Attenzione – sottolinea Cavola – il punto è proprio questo. Si parla, si parla, ma di scritto non c’è nulla. E allora è bene chiare le cose. Innanzitutto qua parliamo di 44 persone e non 20, e dunque l’eventuale soluzione non è di per sé una soluzione. Capisco che i negozi che riaprirebbero sarebbero di meno, ma è possibile provare a concertare una soluzione. Se però – prosegue Cavola – si avesse voglia di confrontarsi. Invece qua nessuno vuole parlare con le rappresentanze sindacali, non si conoscono nemmeno i nomi delle società che dovrebbero subentrare. Sappiamo della La Garderre, ma nulla più; e soprattutto nessuno vuole prendere impegni scritti sul futuro di questi lavoratori”.Perché, secondo lei?“Io credo che sia nella natura delle cose che qualche dipendente possa essere coinvolto nel nuovo progetto, ma così facendo si arriverà senza regole al momento fatale. Senza nulla di scritto non varranno nemmeno i criteri di legge su anzianità e condizioni familiari. Col risultato che la nuova azienda prenderà chi vorrà, alle condizioni che vorrà, scatenando per fare questo una vera ‘guerra civile’ tra gli stessi lavoratori. E’ un’ipotesi inaccettabile, che tende solo a rompere il fronte che da oggi in poi ci vede tutti qui compatti a protestare”.

Tra il popolo del presidio c’è al contempo sconforto e speranza. “Noi non siamo abituati a manifestazioni del genere – ci racconta una delle manifestanti -, non siamo preparati. Ci sentiamo quasi a disagio, ma siamo convinti che è l’unico modo per ottenere giustizia. E allora abbiamo fatto il passo necessario, convinti che non potrà essere ignorato”. “Non ha senso – incalza un’altra – dire che ne riassorbiranno una venina. E gli altri che faranno? Qua c’è gente che ha 50 anni, dove potrebbe andare?” 

La lotta dunque si è fatta dura, e i lavoratori dei duty free hanno abbandonato profumi e balocchi per abbracciare il fucile (metaforico) della lotta. Hanno attirato l’attenzione dei media – da quelli locali a quelli nazionali – delle forze politiche. La solidarietà di altri lavoratori e della gente comune. Non a caso a Fiumicino i ristoranti Elios, Parco degli Abruzzi, Amelindo, Pizza più, Pinzimonio, Pizzeria del porto hanno accettato di sostenere la loro causa e forniranno pasti gratis”.

Il sindacato continua nella sua richiesta: aprire un tavolo di confronto con Regione, Adr e nuova proprietà. Non c’è molto tempo, ma il popolo della protesta non smetterà un attimo di far sentire la propria voce. Ignorarla sarebbe criminale.
Angelo Perfetti