Ennesima rapina al “Sisa” di viale Rovigo

5 gennaio 2013 | 18:12
Share0
Ennesima rapina al “Sisa” di viale Rovigo

Due uomini in azione. Tutto si è svolto in pochi secondi, poi la fuga

Il Faro on line – Ennesima rapina oggi pomeriggio alle 16 al supermercato SISA di Largo Rovigo alla Nuova Florida. Due giovani dall’accento prettamente italiano con volto coperto da fazzoletto tipo banditi del Far West hanno fatto irruzione al classico grido di “fermi tutti questa è una rapina”, e mentre uno dei due teneva sotto controllo i cassieri e gli avventori l’altro disarmato razziava soldi depositati nelle casse in un momento in cui l’incasso era maggiore. Fulmineo come sempre l’intervento dei carabinieri della locale tenenza giunti sul posto con due marescialli  che hanno dato l’allarme  e predisposto posti di blocco, ma dei rapinatori nessuna traccia.

L’attività commerciale nel supermercato dopo i primi controlli dei militi è ripresa come se nulla fosse successo anche per tranquillizzare quanti erano intenti a fare compere e calze per la befana, una rapina durata pochissimi minuti. Ormai nel territorio di Ardea e nei comuni limitrofi  il male è comune, ormai la malavita sta prendendo sempre più piede, sempre più i negozianti della zona funzionano da bancomat per i rapinatori che in genere la fanno franca. Non si hanno notizie di arresti di rapinatori che nel territorio rutulo hanno ormai rapinato quasi tutte le attività  commerciali.

Attualmente la gente è sfiduciata: sono numerosi anche i furti negli appartamenti anche con gente all’interno. Ormai Ardea resta, malgrado l’impegno profuso dagli instancabili militi di zona, sempre più in balia di rapinatori, spacciatori, trafficanti di morte, di sfruttatori, ladri, stupratori e fuorilegge di ogni etnia, tanto che sempre più cresce la convinzione tra la popolazione di istituire associazioni di cittadini vigilare  specialmente nella notte; insomma delle vere e proprie ronde per controllare disarmati il sonno dei concittadini e dare una mano alle forze dell’ordine ormai sempre più impossibilitate a prevenire reati del genere.

E non è un caso: vuoi per il crescente stato di difficoltà in cui versano tante famiglie, vuoi per l’incontrollato insediamento di nomadi nel territorio, vuoi per la facilità del territorio stesso di nascondere ricercati , vuoi per l’incertezza della pena tanto che spesso nei processi per direttissima il più delle volte il malvivente di turno rientra ad Ardea prima ancora della pattuglia dei carabinieri che l’ha tradotta al cospetto del giudice veliterno. 
Luigi Centore