Pesca di ricci di mare, sequestrati 16mila esemplari

8 gennaio 2013 | 12:00
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Pesca di ricci di mare, sequestrati 16mila esemplari

“Predoni delle coste” sorpresi dal reparto aeronavale della Guardia di Finanza di Civitavecchia

Il Faro on line – Nel quadro delle attivita’ operazionali predisposte dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, volte a garantire la tutela del patrimonio ittico e dell’ecosistema marino lungo il litorale costiero  laziale, i finanzieri della Stazione Navale di Civitavecchia, hanno individuato in due distinte operazioni di servizio, nel fine settimana scorsa, due subacquei in immersione, nelle acque prospicenti il litorale civitavecchiese, sorpresi mentre erano intenti ad esercitare l’attività di pesca dei ricci di mare senza autorizzazione.

Il provvidenziale intervento dei militari operanti, portava al sequestro di oltre 16.000 (sedicimila) esemplari di echinodermi, quantità di gran lunga eccedente i cinquanta previsti per ciascun pescatore dalla vigente normativa. Ai pescatori, di origine pugliese, sono state sequestrate le attrezzature subacquee utilizzate per l’immersione, unitamente al notevole quantitativo di ricci pescati che, ancora vivi, sono stati successivamente liberati in mare con l’ausilio di una unita’ navale del Corpo.

La qualificata attività di prevenzione posta in essere dalle Fiamme Gialle ha inferto, ancora una volta, un duro colpo alla raccolta illegale e al commercio illecito degli echinodermi, prelibatezze gastronomiche molto ricercate, soprattutto nell’area pugliese, dove gli organismi marini catturati vengono trasportati in spregio alle normative sanitarie vigenti. 

La vendita abusiva dei molluschi, avrebbe fruttato illeciti guadagni ai pescatori abusivi che, non  solo sarebbero stati sottratti all’alveo del tributo, ma che di fatto avrebbero alterato sicuramente la lecita concorrenza del mercato, arrecando danno a tutti i pescatori regolarmente autorizzati alla raccolta.Nei confronti dei responsabili sono state contestate le violazioni di legge alla disciplina della pesca marittima che delinea i limiti della raccolta degli echinodermi in questione, che prevede il sequestro amministrativo degli attrezzi utilizzati e del pescato, nonche’ la sanzione pecuniaria fino a 6000 euro, con la conseguente sospensione della licenza per i ristoratori che somministrano tali prodotti ai propri clienti.

La Guardia di Finanza rammenta che la normativa vigente, ad esclusione delle autorizzazioni rilasciate dall’Autorita’ Marittima, vieta la raccolta di echinodermi mediante l’utilizzo di qualsiasi respiratore artificiale ed il cui quantitativo non deve comunque mai superare i 50 esemplari giornalieri per pescatore.