“Il disastro nella sanità è figlio di una cattiva politica”

11 gennaio 2013 | 15:15
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“Il disastro nella sanità è figlio di una cattiva politica”

Il Lazio è una delle poche Regioni italiane che non ha nemmeno comunicato alla Corte dei Conti a quanto ammonta per il 2011 il debito delle Asl

Il Faro on line – “Il disastro che si sta abbattendo sulla sanità del Lazio è figlio della storia di questa Regione e della cattiva politica che spesso l’ha governata. È la storia di una lunga stagione di malasanità, nella quale il debito cresceva senza essere contabilizzato fino a diventare un macigno di oltre 10 miliardi sulle nuove generazioni, perché, ai tempi della giunta Storace, non venivano presentati nemmeno i bilanci delle Asl. Ed è la storia di una cattiva gestione ben presente ai cittadini che hanno sperimentato l’abbassamento del livello dei servizi e nota anche allo stesso governo, persino al governo Berlusconi, che in più riprese ha bocciato l’operato del Commissario Polverini, bloccando parte dei trasferimenti economici dello Stato”. È quanto afferma Nicola Zingaretti, candidato alla Presidenza della Regione Lazio.

“Mancano visione strategica e programmazione – aggiunge – quanto capacità gestionale e controllo della spesa, dalle attività sanitarie al sistema di acquisti di beni e servizi. Si è praticamente affossata anche la centrale unica degli acquisti, pensata per limitare gli sprechi o la corruzione. Il Lazio è una delle poche Regioni italiane che non ha nemmeno comunicato alla Corte dei Conti a quanto ammonta per il 2011 il debito delle Asl e degli ospedali relativo ai propri fornitori di beni e servizi”.   “Sulla sanità nel Lazio occorre essere seri. Basta con la demagogia di chi gira gli ospedali – conclude Zingaretti – e dice a tutti sì per non cambiare nulla, e basta con un approccio che rischia di essere troppo schiacciato sul ricatto dei numeri senza capire che dietro quei numeri ci sono servizi, disservizi, vite, realtà, esperienze, storie che bisogna conoscere e distinguere, per criticarne alcune e apprezzarne altre”.