Santi: “Agricoltura patrimonio comune”

14 gennaio 2013 | 04:05
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Santi: “Agricoltura patrimonio comune”

Attivare il Programma di sviluppo rurale regionale e dalla legge regionale del Lazio sui distretti rurali ed agroalimentari di qualità

Il Faro on line – Da Massimiliano Santi, candidato alle primarie del centrosinistra, riceviamo e pubblichiamo. “Fiumicino è uno dei comuni in cui si estende la Riserva del Litorale Romano, tra le più singolari dell’intero sistema nazionale di Aree Protette, un mosaico di ambienti naturali scampati all’urbanizzazione, un paesaggio dominato dalla campagna, in prevalenza coltivata. Condividiamo i contenuti dell’atto di impegno per la tutela del territorio promosso da molti comitati cittadini per la difesa, regolamentazione e promozione della Riserva oltre che per la salvaguardia dell’agricoltura come cardine del sistema produttivo locale. Su una superficie di 213 Kmq, più del 60% del territorio comunale mantiene una consolidata vocazione agricola ed uno sviluppo rurale su base intensiva, con importanti ricadute sull’occupazione, sull’economia del territorio, sull’ambiente, sulla difesa del paesaggio. 

Riteniamo necessario mantenere e proteggere un presidio agricolo legato a uno sviluppo economico che consenta un turismo sostenibile a impatto zero e che preservi un’idea forte di filiera corta nell’area metropolitana romana. Il fondamento della rinascita di queste aree consiste nel rilancio dell’agricoltura e delle sue funzioni: territoriale (cura del paesaggio); produttiva (sicurezza degli alimenti, benessere degli animali, qualità e valorizzazione delle risorse naturali e culturali del territorio); sociale (vitalità delle aree rurali, argine allo spopolamento, recupero delle tradizioni): ambientale (biodiversità, smaltimento e riciclo dei rifiuti). 

Un patrimonio comune che merita un modello di vita sostenibile dal punto di vista culturale, ambientale, sociale ed economico, tenendo conto delle caratteristiche del territorio, della qualità della vita dei residenti, delle opportunità occupazionali dell’area. Occorre attivare nel territorio processi di crescita e strategie di filiera e di sviluppo locale coerenti con quanto disposto dal nuovo Programma di sviluppo rurale regionale e dalla legge regionale del Lazio sui distretti rurali ed agroalimentari di qualità, puntando proprio sulla qualità, sulla tipicità dei prodotti, sul loro legame con le tradizioni, con i luoghi, con l’ambiente e l’arte, sulla formazione continua e l’innovazione, sulla qualità di vita delle comunità; tra gli interventi possibili l’istituzione di spazi pubblici di dialogo tra produttori agricoli, gruppi di acquisto, singoli consumatori e di offerta di servizi per promuovere e sostenere l’imprenditoria agricola multifunzionale e gli allevatori locali.

Rilanciare l’occupazione attraverso lo sviluppo dell’agricoltura e delle varie forme di turismo restituirà senso di identità a questa collettività, valorizzando allo stesso tempo lo spazio rurale del territorio e favorendo la sua integrazione con i poli industriali di Roma.”