Il disavanzo, in un anno, passa da 9,77 miliardi a 9,93 miliardi. In realtà la cifra, secondo la Corte dei Conti arriva a 11,65 miliardi di euro
Il Faro on line – Nel rapporto elaborato dalla magistratura contabile, viene messo in rilievo come il Lazio, sin dal 2010, si trovi in rosso. Secondo la Regione il disavanzo, in un anno, passa da 9,77 miliardi a 9,93 miliardi. In realtà la cifra, secondo la Corte dei Conti, è molto più alta: “Il dato sullo stock di perenzione dei residui passivi non è condivisibile”. Ricalcolandolo, si arriva a “11,65 miliardi di euro”. Nel 2011, l’anno in cui aumentano a dismisura i soldi ai gruppi del consiglio, la voce dei finanziamenti politici viene “accorpata” con altre tredici (tra cui spese di rappresentanza, cancelleria, postali e telefoniche), facendola così sparire in mezzo ad altre. La Corte la definisce “un’anomalia contabile”. E spiega: “La formulazione rende impossibile qualsiasi controllo e supera i limiti del legittimo esercizio dell’autonomia contabile”. Dalla nota del marzo 2012 del Dipartimento Istituzionale e territorio si rileva che: “Risultano pagate nell’anno 2010 tre consulenze esterne per complessivi 120 mila euro a favore dell’Agenzia Lazio Lavoro, preposta proprio al supporto tecnico consulenziale”.
Solo un caso, che però fa capire la mole di incarichi esterni. Il 2010, a cavallo tra centrosinistra e centrodestra, non fa eccezione e anzi nella documentazione inviata alla Corte dei Conti emergono omissioni e/o errori di rilievo. “Il rapporto pubblicato dalla Corte dei Conti mette in evidenza delle responsabilità nei controlli sul bilancio regionale – ha dichiarato il consigliere regionale di ‘Fratelli d’Italia-Centrodestra nazionale’, Chiara Colosimo – che abbiamo denunciato fin dall’inizio, specialmente all’indomani dei casi Fiorito e Maruccio. Ci sono forze politiche, oggi auto erettesi a paladine della trasparenza, che facevano parte del Comitato regionale di Controllo Contabile e che non hanno adempiuto al loro compito evitando di vigilare a dovere su ciò che accadeva in merito ai finanziamenti ai gruppi regionali ed alle consulenze”.
“Fra i partiti che ne facevano parte, il Pd occupava la presidenza del comitato facendosi passare sotto il naso qualsiasi tipo di espediente. In tutto ciò il suo candidato alla Regione Lazio, Nicola Zingaretti, oggi promette ‘controlli e trasparenza’ evitando di puntare il dito dentro casa sua. La ricetta di Fratelli d’Italia – conclude Colosimo – per la trasparenza comprende, tra le altre cose, le soluzioni messe in pratica durante i tre mesi in cui ho ricoperto il ruolo di capogruppo regionale del Pdl: regolamento interno restrittivo, bilancio dettagliato online, spese limitate all’essenziale e comunque documentate”.
Marco Staffiero