“Che fine hanno fatto i Punti verde ristoro”

20 gennaio 2013 | 01:54
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“Che fine hanno fatto i Punti verde ristoro”

La domanda del rappresentante di Cambiare Davvero, Giulio Notturni

Il Faro on line –  “Che cosa ne è stato dei Punti verde ristoro nel municipio XIII? Continuiamo ad essere l’ultimo municipio a poterli realizzare, nonostante il decentramento in materia di ambiente. Eppure tutto il verde del territorio versa in condizioni di estremo degrado”. A denunciare nuovamente la situazione è Giulio Notturni, rappresentante di Cambiare davvero e giovani Udc del municipio XIII che spiega: “Sia a Ostia che nell’entroterra. Per questo torno a chiedere che fine abbiano fatto i punti verde ristoro che rappresenterebbero una buona soluzione se fossero affidati a concessionari rispettando tutti i vincoli previsti dai bandi. Vincoli che, per non incorrere in truffe e speculazione a danno dei cittadini, devono prevedere stringenti obblighi di effettiva manutenzione e cura degli spazi, con severe clausole di risoluzione dei contratti in caso di inadempienza del privato”.      

“Il municipio, che ormai da anni ha il decentramento sulla manutenzione del patrimonio verde (prima della giunta Vizzani, per intenderci!), non si preoccupa di intervenire mentre il Comune di Roma ha già emesso i bandi e assegnato i parchi in concessione da quasi quattro anni. Ad Ostia, invece, dopo polemiche ed errori tecnici nella compilazione dei testi, sono stati esperiti da più di un anno e mezzo ma degli aggiudicatari non si sa ancora nulla”.  

“C’è da considerare che il Tredicesimo, con i suoi parchi e pinete è il quartiere di Roma con la più vasta estensione di aree verdi. Tornando ai Punti verde ristoro, da un lato si assicurerebbe la cura del verde a costo zero per l’amministrazione, dall’altro si garantirebbe a cooperative e associazioni la possibilità di creare occupazione. In una realtà nella quale il settore pubblico è impossibilitato  a garantire e tutelare la fruibilità degli spazi verdi pubblici ai cittadini per carenza di fondi, i Pvr sarebbero un’ottima occasione per avere decoro e creare posti di lavoro. Ed invece”, prosegue l’esponente politico, “si continua a perdere tempo prezioso, lasciando al degrado la città”.    

“E’ interessante, e collaudato, che dietro la completa garanzia del mantenimento delle aree, le associazioni possono dare vita a delle attività commerciali: bar, piccoli ristoranti e chioschi. Oltre ad essere una garanzia per la risoluzione dei problemi legati alla cura del verde, è anche un modo di sensibilizzare i cittadini al rispetto della natura, stimolandoli a vivere i parchi come luoghi di ritrovo e condivisione”.    

“Affidare un chiosco ad associazioni giovanili sarebbe un ottimo sistema per responsabilizzare i ragazzi a rispettare l’ambiente in cui vivono, avendo cura dei beni”, spiega Notturni. “Ripulire un parco pubblico e curarne la manutenzione, mantenere il verde in buono stato è un modo per assumersi personalmente la responsabilità dei problemi tra cui quello dell’inquinamento cercando di porvi rimedio”.    

“Invece ci ritroviamo a fare i conti con la mancanza di una politica progettuale di integrazione tra pubblico e privato. Ecco l’ennesima dimostrazione che il Patto Roma-Ostia, che prevedeva un maggiore decentramento amministrativo e una maggiore autonomia del nostro municipio non è che uno slogan da usare in campagna elettorale. Decentramento, in teoria,  voleva dire avere la possibilità di fare le cose prima e meglio; ma con questa amministrazione non è che la conferma che non si riescano a fare neanche le cose elementari. Ci auguriamo che dal cilindro di questa maggioranza sbandata esca qualcosa di buono. Magari le assegnazioni”.