La decisione del presidente della commissiona sicurezza in Campidoglio arriva nel giorno in cui nel Pdl capitolino si registra un vero e proprio fuggi fuggi
Il Faro on line – “Resto lo stesso di prima, non cambia nulla nel mio modo di essere vicino alla gente. Continuerò a lavorare come ho sempre fatto al servizio della collettività e per difendere i valori del merito, della giustizia sociale, della trasparenza e delle identità del territorio e della famiglia” – così Fabrizio Santori, consigliere di Roma Capitale che ha accettato la proposta del candidato presidente del centrodestra alla Regione Lazio, Francesco Storace. La decisione del presidente della commissiona sicurezza in Campidoglio arriva nel giorno in cui nel Pdl capitolino si registra un vero e proprio fuggi fuggi. Oltre a Santori anche Giuseppe La Fortuna passa a La Destra. Nel Municipio IV sarebbero stati almeno quattro i consiglieri che hanno lasciato il partito: Fabrizio Clavenzani è passato a Fli, Giuseppe Sorrenti è andato a La Destra, Emilio Bono e Lina Tancioni sono passati a Fratelli d’Italia.
A quanto si apprende, sarebbero circa 30 i ‘delusi’ che lasceranno il partito per approdare, in gran parte, al centro e ad altre liste di centrodestra. Il nuovo esponente de La Destra ha detto di vivere la politica come una missione, un dovere.“Dobbiamo presto cancellare l’onta dei Fiorito e dei Maruccio: la proposta di Storace – ha aggiunto – va in questa direzione e sono orgoglioso di poter rappresentare la forza della trasparenza, della politica anticasta e del risparmio sui costi della politica alla Regione Lazio. Voglio partire da tutto questo, per riavvicinare i cittadini alle Istituzioni, per ridare credibilità al lavoro quotidiano di chi fa Politica, quella con la P maiuscola, al servizio del bene comune. Solo in queste condizioni – ha concluso Santori – si potrà tornare a pensare a una classe dirigente onesta in grado di dare futuro ai giovani, una sanità efficiente dalla parte dei cittadini e un percorso sociale per gli anziani e di crescita per i più deboli”