Ferme le terapie per i bambini disabili, venerdì un sit-in alla Asl

21 gennaio 2013 | 19:12
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Ferme le terapie per i bambini disabili, venerdì un sit-in alla Asl

Il comitato dei genitori e CasaPound Italia chiedono un incontro con i vertici della struttura

Il Faro on line – Si svolgerà venerdì mattina alle 10.30 davanti alla ASL Roma D di via di Casal Bernocchi un sit-in di protesta organizzato dal “Comitato genitori bambini disabili” in attesa di risposte dall’azienda sanitaria e dalla Regione Lazio sugli accreditamenti ai centri di Ostia e del territorio del XIII Municipio per la riabilitazione dell’età evolutiva. A dare appoggio incondizionato ed a partecipare all’organizzazione dell’iniziativa è anche CasaPound Italia, movimento con cui i genitori si sono messi in contatto nelle scorse settimane. “Dopo continue richieste, varie rassicurazioni da parte delle istituzioni e dopo anni di lotte per i nostri figli – ha spiegato Daniele Lavenia, portavoce del comitato – oggi siamo di fronte ad un’emergenza sociale alla quale non si riesce a rimediare. Molti centri che garantivano le terapie ai nostri bambini, a partire dal Cro di Ostia, sono in seria difficolta e prossimi alla chiusura, le liste d’attesa sono interminabili e riguardano centinaia di famiglie: c’e’ un problema sociale reale e serio che la politica e le istituzioni fanno finta di non vedere e che noi vogliamo portare alla luce. I genitori non sanno cosa fare – ha continuato Lavenia – spesso sono costretti a rivolgersi a centri privati con enormi sacrifici economici che non tutti possono permettersi dovendo rinunciare a terapie che per i bambini sono spesso fondamentali”. 

“La situazione che è emersa da vari incontri con i rappresentanti del comitato dei genitori – ha spiegato Luca Marsella, responsabile di CasaPound Italia per il XIII Municipio – è davvero grave e vergognosa. Da quello che sembra la Regione Lazio in questa attuale fase di revisione e controllo dei requisiti delle strutture, ha richiesto alla Asl Roma D, la segnalazione di strutture da accreditare con una lettera partita dall’ufficio speciale temporaneo nel Marzo 2012 ed un ulteriore sollecito nel Dicembre 2012. Le pratiche sono quindi ferme da mesi in qualche ufficio. Quello che pensano i genitori dopo aver verificato che altre strutture, ad esempio a Civitavecchia, hanno ricevuto l’accreditamento è che ci siano sotto il solito malafarre e che siano favorite quelle strutture che hanno raccomandazioni o spinte dall’alto. Venerdì chiederemo un incontro con il dottor Enrico Nonnis, responsabile tutela salute mentale e riabilitativa dell’età evolutiva e con i vertici dell’azienda sanitaria che ben conoscono l’assurda situazione e dai quali ci attendiamo risposte e soluzioni immediate. Se così non sarà – ha conlcluso Marsella – continueremo questa battaglia sociale al fianco dei genitori coinvolgendo tutto il territorio fino a quando le istituzioni non interverranno”.