Corriere della droga scovato dal fiuto di “Urmo”

22 gennaio 2013 | 09:05
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Corriere della droga scovato dal fiuto di “Urmo”

Una cane-finanziere aiuta a bloccare un narcotrafficante proveniente da Nairobi

Il Faro on line – Altri cinque corrieri di droga sono caduti nella rete dei finanzieri del Comando Provinciale di Roma allo scalo aeroportuale “Leonardo da Vinci” di Fiumicino. Due cittadini tanzaniani, provenienti dal Nairobi, hanno tentato di introdurre in Italia oltre sette chili di eroina, del tipo brown sugar, ben nascosti all’interno di un sofisticato doppiofondo ricavato nei bagagli al seguito, senza per questo riuscire ad ingannare il fiuto di “URMO”, il delizioso pastore tedesco in dotazione alla Guardia di Finanza, che, avvicinatosi alle valigie, non ha esitato a segnalare al suo conduttore il carico sospetto.   

Più ingegnoso il  sistema di occultamento utilizzato da un cittadino portoghese,   proveniente da San Paolo del Brasile, che aveva disciolto la droga, circa quattro chili di cocaina, all’interno di numerosi  flaconi di shampoo.

Sullo stesso volo vi era un altro corriere, anch’egli portoghese, che ha tentato di oltrepassare il filtro apprestato dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino  mischiandosi tra la folla di passeggeri in uscita. Peccato che il suo comportamento anomalo non è sfuggita all’occhio dei militari presenti al varco degli arrivi internazionali che, dopo averlo fermato per un controllo, hanno trovato nel suo zaino un involucro con oltre un chilo di “polvere bianca”. 

Lo stato di nervosismo è stato fatale per un camerunense che, dopo essere stato accompagnato all’ospedale “G.B. Grassi” di Ostia, è stato sottoposto ad esami radiologici che hanno svelato la presenza di ovuli nell’addome. Questi ultimi, una volta espulsi dal corpo dell’uomo, sono risultati contenere oltre un chilo e mezzo di stupefacente che, in caso di rottura della pellicola esterna del contenitore, avrebbe potuto causare la morte istantanea per ’”overdose”. 

I cinque corrieri arrestati sono stati tutti associati all’istituto penitenziario di Civitavecchia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, per traffico internazionale di droga.