Motorini o minicar: se minorenni si va da soli!

23 gennaio 2013 | 23:42
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Motorini o minicar: se minorenni si va da soli!

Il Faro on line – Fino a qualche anno fa i ciclomotori a due ruote non erano omologati per il trasporto del passeggero; nonostante ciò, la carenatura della maggior parte dei ciclomotori, nella parte inferiore, presentava delle  “piccole varianti” giustificate come una sorta di “abbellimento”, ma che in realtà erano chiaramente finalizzate ad essere utilizzate come appoggio per i piedi del passeggero. A ciò si univa il fatto che le selle, benché i ciclomotori fossero ufficialmente mezzi di trasporto per una sola persona, erano talmente grandi che sembrava fossero strutturate per sostenere con comodità, un fondoschiena di dimensioni pachidermiche… o più di uno…

Tutto ciò finiva, quindi, con l’essere un vero e proprio “invito” al trasporto del passeggero, regolarmente previsto come comportamento vietato dal Codice della Strada e altrettanto regolarmente disatteso come tale. Tutto nella totale consapevolezza da parte delle Case costruttrici, anche della pericolosità, ancor più accentuata dal fatto che la stragrande maggioranza dell’utenza era (ed è tuttora) composta da conducenti minorenni, ma tant’è! Di fronte alla prospettiva di un maggiore guadagno derivante da un aumento delle vendite, tutti i problemi relativi alla sicurezza e la stessa vita umana, passano in secondo piano, nel senso che vengono riassunti – tanto per essere chiari – in un bello ed impeccabilmente esplicativo “Chissenefrega!!!”.

Oggi quasi tutti i ciclomotori sono progettati e costruiti per il trasporto di un passeggero e in particolare, si sta diffondendo a macchia d’olio l’utilizzo dei quadricicli (anch’essi rientranti nella categoria dei ciclomotori). Quello che proprio non entra in mente alla maggior parte dei conducenti è che per i minori di anni diciotto il divieto di trasporto del passeggero rimane! L’art. 115 del Codice della Strada prevede, a carico dei trasgressori (che, è bene ricordarlo, nel caso di minori, sono gli esercenti potestà genitoriale), una sanzione di 41 euro, ma è previsto anche – cosa questa che veramente “fa male” – il “fermo amministrativo” del veicolo, affidato per trenta giorni ad un deposito giudiziario.L’inasprimento della sanzione è dovuto, il più delle volte, all’abuso del comportamento, ma anche alla particolare pericolosità che potrebbero avere le conseguenze.  In un passato relativamente recente, ci sono stati casi di incidenti con esito mortale a carico del trasportato su ciclomotore, il cui conducente era minorenne.

Le conseguenze umane sono gravissime: famiglie distrutte dal dolore della perdita di un figlio e altre ugualmente distrutte da una responsabilità morale infinita ….e da un debito enorme! Già, perché le compagnie assicurative non risarciscono il debito se la persona alla guida non è abilitata alla conduzione del veicolo, o se lo fanno, si rifanno poi sul proprio assicurato. Nonostante tutto ciò, si continuano a vedere quotidianamente “ragazzini” alla guida di ciclomotori a due e quattro ruote, con passeggero a bordo.

Quello del genitore è certamente il “mestiere” più difficile del mondo e probabilmente, oggi lo è anche più di ieri ed è sempre più difficile responsabilizzare i propri figli, ma se ci si sofferma un momento ad osservare i comportamenti dei “ragazzi d’oggi”, sembra che la causa spesso più comune del loro “malessere” sia in realtà una cronica “carenza di sganassoni”…
Paolo Boncompagni