DMC – Devil May Cry: nuova vita per l’action di Capcom

24 gennaio 2013 | 21:23
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DMC – Devil May Cry: nuova vita per l’action di Capcom

Il Faro on line – DMC – Devil May Cry è il primo capitolo di una trilogia che Capcom ha annunciato qualche mese fa. Il nuovo filone trae spunto dai quattro capitoli originali della saga per tirar fuori una nuova storia tutta da godere fin dal principio. Quindi per valutare e divertirsi pienamente con DMC bisogna prenderlo come un titolo nuovo e slegarsi dalla storia tradizionale. Ma veniamo al gioco vero e proprio: la storia che si distribuisce lungo 20 capitoli è ben fatta e ricca di colpi di scena, ma veniamo con ordine: i primi due capitoli svelano velocemente il passato del protagonista, oltre che fungere da tutorial, mettendolo al corrente che il mondo è ormai nelle mani di Mundus, Re dell’Inferno che, grazie al potere del Debito, è in grado di avere il controllo su qualsiasi cosa. L’Ordine è classicamente la fazione che vuole abbattere la tirannia di Mundus, guidata da Virgil, fratello gemello di Dante anche lui scampato al massacro di diversi anni prima. Tragedia che ha visto perire l’angelo Eva e Sparda, il demoniaco padre dei protagonisti della storia. I due eroi sono infatti dei Nefilim, figli di un demone, in questo caso Sparda, e di un angelo, la compianta Eva.

Tocca quindi al duo appena ritrovato cercare vendetta e al contempo liberare il mondo dalla stretta di Mundus. Nuovo gioco, protagonista esteticamente nuovo: il nuovo Dante infatti non ha più i capelli bianchi a caschetto ma presenta un taglio sbarazzino, caratterizzato da un colore nero corvino e da un alto tasso di sbruffonaggine che lo rende ancora più irresistibile del solito. Insomma il Dante dai capelli corvini è in grado di dire la sua senza troppe remore, presentando un carattere spavaldo tanto quanto il figlio di Sparda originale. Dante nonostante il restyle resta comunque un guerriero che sa prendere a cuore la battaglia che sta combattendo, soprattutto dopo aver visto con i propri occhi l’opera di Mundus. Inoltre un attentissimo contesto narrativo e alcune scelte scenografiche si tramutano ben presto in fasi in cui non amare l’eroe del momento diventa praticamente impossibile.

Per quanto riguarda il gameplay nudo e crudo il sistema di combattimento prevede combo basate quasi sempre sulla pressione di un solo tasto, rispettando al massimo qualche pausa misurata fra un colpo e l’altro. Con i grilletti, invece, si attivano le armi alternative a Rebellion, la spada di Dante, mentre le pistole, sopratutto all’inizio, hanno lo scopo di tenere i nemici in aria, più che di fargli del male. Le mazzate volanti, d’altronde, sono una prerogativa di questo DMC, anche perché esistono due varianti del Devil Bringer dette Richiamo Demoniaco di Ophion e Elevazione Angelica di Ophion. Entrambe hanno lo scopo di attirare oggetti e nemici o di trascinare Dante verso gli stessi, secondo le necessità.

Hanno anche un’utilità legata al fondale, consentendoci di interagire con determinati punti, in modo da attraversare sezioni apparentemente insormontabili. In tutto questo, non esiste la parata: si può solo schivare, una facoltà migliorabile e utilizzabile per contrattaccare, ma con il dovuto tempismo. E qui entra in gioco il discorso del lag legato ai 30 frame al secondo, contro i 60 cui la serie ha sempre fatto riferimento. Va detto che Ninja Theory ha svolto un gran lavoro in tal senso, riuscendo a mantenere un ritmo elevato in fasi di combo, dove difficilmente si viene traditi da qualche forma di ritardo nella risposta ai comandi.

Non è sempre vero, sia chiaro: un po’ di buffer ogni tanto ci scappa, ma grazie a un frame rate costante, che non barcolla mai, neanche nelle situazioni più caotiche, si riesce a giocare ad alti livelli. Bisogna rilevare anche il gran numero di mosse sbloccabili con gli appositi potenziamenti. Alcune sono meno utili di altre, ma per fortuna è sempre possibile disabilitare un punto abilità e piazzarlo da un’altra parte.

Una feature incredibilmente preziosa, che ho davvero apprezzato. Quanto a longevità, giocando in modalità Cacciatore di Demoni (che corrisponde a normal) si arriva ai titoli di coda in circa 10 ore. Non sembrerebbero tantissime, ma sono piuttosto intense e, inoltre, i più esigenti potranno contare su un livello di difficoltà più alto (Dante deve morire) e sulla quantità spropositata di segreti nascosti in un totale di 20 livelli. Le varie chiavi, per esempio, danno accesso a ben 21 stage segreti, composti da arene in cui combattere ondate di nemici con regole sempre più stringenti o da sezioni a tempo dal sapore squisitamente platform.

I più folli, poi, potranno tentare di finire il gioco in modalità Paradiso o Inferno, dove sia Dante sia i nemici muoiono con un singolo colpo o, peggio ancora, in quella Inferno e Inferno, dove gli avversari hanno tutta la loro bella energia. Se dal punto di vista delle dinamiche di gioco DMC risulta essere uno dei migliori action che siano mai stati creati, anche per quanto riguarda il fattore grafico e quello meramente “estetico” l’opera ultima dei Ninja Theory dimostra di meritare un posto d’onore nell’Olimpo dei titoli d’azione sfornati in questa generazione di console.

Dalla fluidità delle animazioni del personaggio e delle creature affrontabili al taglio artistico dato ai trailer in cinematica e all’interfaccia “a realtà aumentata”, quasi ogni tassello tecnico e stilistico del puzzle grafico di quest’ultimo Devil May Cry merita di essere citato a esempio per tutti gli sviluppatori che dovranno cimentarsi d’ora in avanti con questo genere di titoli. Per quanto concerne il comparto audio, invece, non si può non rimanere colpiti dalla professionalità dimostrata dagli sviluppatori nell’assicurare un doppiaggio di prim’ordine (compreso quello in italiano) e una colonna sonora “d’impatto”, con decine di pezzi dark-goth alternati a squisiti brani strumentali d’accompagnamento alle sessioni platform e alle ben più movimentate fasi di combattimento.

Tirando le somme DMC ha portato nuova linfa vitale in quello che era già un brand di successo. La grafica ultra realistica, la musica ad hoc e l’alto tasso di divertimento fanno sì che il titolo rimanga saldamente nell’olimpo dei migliori videogames contemporanei. Adatto ad un pubblico di adulti, per le tematiche, le immagini forti ed il linguaggio spesso sboccato, Devil May Cry è un’ottimo titolo che non deve assolutamente mancare negli scaffali degli amanti degli action-game in stile giapponese. 

GUARDA IL TRAILER

GIUDIZIO GLOBALE: GRAFICA: 8,5 SONORO: 9,5 GAMEPLAY: 9 LONGEVITA’ 9 
VOTO FINALE: 9 di Nemo 81