A scuola di Costituzione

3 febbraio 2013 | 15:00
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A scuola di Costituzione

Svolto all’Itcg Toscanelli il primo incontro sulla Carta Fondamentale proposto da Legàmi

Il Faro on line – Si è svolto all’ Itcg Toscanelli il primo incontro del percorso promosso da Legàmi-rete di associazioni. “Bisogna, amici, continuare a difendere nelle scuole la Resistenza e la continuità della coscienza morale”. Con queste parole di Piero Calamandrei si è concluso il primo incontro del percorso “Scuola e Costituzione”, proposto da Legàmi – rete di associazioni. Presenti qualche decina di cittadini e molti studenti dell’ Anco Marzio e del Toscanelli. L’incontro era iniziato con una breve simulazione di una lezione scolastica durante la quale alcuni giovani e una docente hanno letto gli articoli 3, 33, 34 della Costituzione, integrati con alcuni dei più famosi passi di Erri De Luca. Pierpaolo Pasolini e del celebre libro “Lettera a una professoressa” di Don Lorenzo Milani per tenere presente che “se si perde loro (i ragazzi più difficili) la scuola non è più scuola. È un ospedale che cura i sani e respinge i malati”.

Nel mezzo, Marina Boscaino, giornalista e docente coordina una tavola rotonda: uno scambio tra Simonetta Salacone, ex dirigente scolastica e responsabile scuola di SEL, Ciro Bene Rsu del liceo Labriola, Manuela Borin del Cocid, Niccolò Brandodoro, rappresentante d’istituto dell’Anco Marzio e Barbara Bianchini, insegnante di sostegno, precaria da circa 7 anni. “Alla Repubblica – afferma la Boscaino –  è affidato l’obbligo di promuovere il diritto di equità attraverso la scuola. Un compito assai arduo oggi a causa dell’impoverimento della scuola dello Stato”. Affinché esso si realizzi pienamente, infatti, bisognerebbe incentivare l’istruzione primaria e gli istituti tecnici e professionali, nei quali studia la maggior parte degli studenti italiani. Dell’analisi e della denuncia dell’attuale indifferenza politica rispetto alla scuola si è fatta portavoce la Salacone che, dopo aver espresso il desiderio di una scuola che valorizzi le capacità di tutti tramite un atteggiamento democratico, ha detto: “Un Paese civile proprio in un periodo di crisi come questo dovrebbe porre la conoscenza come valore primario di crescita”.

Una delle questioni emerse più scottanti e interessanti è stata quella del rapporto tra il precariato e i principi costituzionali. Soprattutto in merito agli insegnanti di sostegno e alla disabilità, grazie al racconto di Barbara Bianchini, si è potuto comprendere che la la condizione di precario – oltre ad essere drammatica per il lavoratore – è assai dannosa per i disabili, perché essi perdono lo sviluppo delle loro potenzialità a lungo termine, cambiando continuamente insegnante. “È questo dettame di uguaglianza che ci impone di realizzare la nostra Costituzione?” si chiedono a scuola. 

Ma è una scuola piena di passione e radicata sul territorio quella che racconta lo studente Brandodoro ripercorrendo le mobilitazioni studentesche in difesa “della nostra palestra di democrazia”; e una scuola che chiede scelte politiche mirate sui finanziamenti quella di Ciro Bene che cita lo spreco dell’acquisto degli F-35. “Il problema – spiega la Salacone – è che non siamo capaci di raccontare la bellezza, la qualità che – nonostante tutto – la scuola esprime. E la colpa di ciò ce la dobbiamo dare e risolverla”.
Ed è una scuola di tutti quella che vogliamo, ricordando che più di tutti ci educa chi ci dà l’impressione pura di un valore e chi ci fa sentire la netta distanza da una realtà più vera.
Daniele Taurino