Spot, dichiarazioni e promesse: la campagna elettorale entra nel vivo

11 febbraio 2013 | 00:49
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Spot, dichiarazioni e promesse: la campagna elettorale entra nel vivo

I programmi, le scelte e gli obiettivi dei candidati alla presidenza della Regione Lazio

Il Faro on line – Ci troviamo, ormai, nel cuore della campagna elettorale. Dai manifesti agli spazi pubblicitari, su ogni tipo di media, fino ad arrivare ai social network, è tutto un pullulare di video, comunicati e interviste. Gli argomenti principali sono più o meno gli stessi per tutti: occupazione, sanità, rilancio economico, difesa ambientale, sicurezza, famiglia, scuola, infrastrutture e trasporti. Cambiano, ovviamente, nella forma e nelle direzioni che ogni singolo candidato, a seconda della propria esperienza, decide di dare. Di seguito una sintesi dei programmi dei candidati alla Regione e gli spot da loro scelti per rendere più incisiva e accattivante il proprio programma di governo.

Francesco Storace (Popolo delle libertà La Destra Mir Movimento cittadini e lavoratori Fratelli d’Italia Federazione Cristiano Popolari Grande Sud Lista Civica Storace Per il Lazio):

“Storace Presidente, ora credici”

“Sovranità, autonomia, buona politica”. Sono le parole chiave con cui Francesco Storace ha delineato la propria campagna elettorale. “Non vogliamo più dipendere dai poteri forti, dagli organismi internazionali, dai tecnocrati, dall’antipolitica e dalle chiacchiere da bar”. Tra i primi punti quello sul lavoro. “ Vogliamo rilanciare lo sviluppo, la crescita e l’occupazione e definire un sistema di qualità per l’ambiente  e l’agricoltura che deve essere basata su principi di modernità”. Mo non è tutto. In primo piano c’è anche la questione rifiuti. “Proporremo il finanziamento della raccolta differenziata, puntando a un abbattimento dei costi di recupero e smaltimento… in sostanza: stop ai rifiuti in discarica”. Tra i punti caldi anche la sanità “Il paziente deve essere riportato al centro del sistema attraverso un piano di assistenza individuale”. Importanza cruciale assumono le infrastrutture, i trasporti e il miglioramento della viabilità. “Per crescere, per competere e per una migliore qualità della vita”.

Nicola Zingaretti (Partito Democratico Lista Civica Zingaretti Sinistra Ecologia Libertà Centro Democratico Partito Socialista Italiano)

“Per una Regione trasparente e competitiva”

Nicola Zingaretti punta su trasparenza, partecipazione, turismo, attenzione al territorio, formazione, digitale, ambiente, agricoltura, qualità urbana e welfare. E non manca nel suo programma, l’appoggio al commercio e alle imprese attraverso il rilancio dell’economia. “E’ fondamentale – ha spiegato – definire un programma condiviso con le forze sociali e politiche. Non posso promettere che in 5 anni risolveremo tutti i problemi, ma vi assicuro che lavoreremo per una Regione migliore, senza sprechi, con meno tasse, con più equità e più innovazione. In sostanza, una Regione più efficiente, più giusta e più competitiva”. Tre i primi obiettivi: “Trasparenza negli appalti, lotta agli sprechi e un nuovo modello di assistenza con presidi più vicini al cittadino”.

Giulia Bongiorno (Lista Civica Giulia Buongiorno):

“Facciamo giustizia. Perché la Regione è uguale per tutti”

Nell’agenda di Giulia Bongiorno al primo posto c’è il tema della legalità e della battaglia alla corruzione. “Sono determinata a trasportare alla Regione ciò che ho fatto in commissione Giustizia mettendo come priorità le questioni legate alla legalità”. Apertura sulle unioni civili: “Tra le priorità c’è anche quella di rendere operativa una disciplina per tutte quelle unioni che, per ragioni sessuali o di coppie non sposate, si trovano in difficoltà”. Anche per la Bongiorno molta attenzione è prestata al tema dei rifiuti: “L’inceneritore? Meglio la raccolta differenziata. I problemi di Roma non devono essere risolti dalla Provincia”.

Davide Barillari (Lista Movimento Cinque Stelle):

“Vogliamo cambiare la Regione Lazio”

Sanità e ambiente sono i due punti cardine del progetto Movimento 5 Stelle. “Vogliamo togliere le persone dagli ospedali – afferma Barillari – bisogna prevenire e non curare”. Alcun dubbio sulla questione rifiuti: “Ribadiamo il nostro no all’inceneritore. Costruire un inceneritore equivale a fare del male alla gente, il che non è concepibile”. Ma il candidato rimarca anche l’importanza di effettuare un forte taglio ai costi della politica. “Per contenere ulteriormente le spese vogliamo ridurre il numero degli assessorati da 16 a 10”. In primo piano anche la scuola vista come “una priorità”.

Alessandra Baldassarri (Fare per Fermare il declino):

“Una regione che cresce inizia col fermare il declino”

“I miei avversari nel Lazio non hanno dei veri programmi. Fanno pubblicità a se stessi, perchè i fatti non si sono mai visti. Noi per primi abbiamo pensato a un programma che risponda alle esigenze del cittadino”. E’ quanto afferma Alessandra Baldassarri candidata alla Regione con “Fare per Fermare il declino” che sintetizza il suo programma in quattro passaggi: ambiente, lavoro, cultura e sicurezza. “La politica deve tornare ad essere un punto di riferimento e una guida per il cittadino. Siamo una forza fatta di cittadini che ha come obiettivo quello di dare una prospettiva di rilancio.

Luca Romagnoli (Fiamma Tricolore):

“Per l’Italia sociale”

Il candidato per Fiamma Tricolore difende con tutte le sue forze il taglio dei costi della politica: “Bisogna mettere fine a ogni sperpero clientelare per le consulenze e le collaborazioni fuori organico, azzerare i contributi ai gruppi politici regionali oltre ai vitalizi degli ex consiglieri e assessori. “In tema di sviluppo infrastrutturale del territorio e di promozione delle risorse ambientali, agricole e storico-culturali del Lazio, vogliamo potenziare l’hub aeroportuale di Fiumicino, rafforzare la rete dei piccoli porti e degli approdi turistici, investire nel turismo e nelle risorse agro-alimentari del territorio. Ci troverete in prima linea per contrastare l’apertura dei centri commerciali e di ogni altra struttura che mortifichi il piccolo commercio al dettaglio”.

Giuseppe Rossodivita (Amnistia Giustizia Libertà): 

“Il vero pericolo è vivere in uno stato delinquente”

“Amnistia, Nessun pericolo per te! L’amnistia è un provvedimento necessario per ristabilire la legalità dello Stato, liberare le scrivanie dei magistrati, risarcire le vittime evitando la vergogna della prescrizione, far ripartire l’economia, liberare il popolo da una gestione criminale della cosa pubblica”. E’ quanto si legge nel programma di Giuseppe Rossodivita che chiede il voto degli elettori affinché “l’Italia esca dall’assoluta flagranza criminale nella quale da decenni e decenni insiste e persevera nei confronti delle giurisdizioni europee, internazionali e – in primissimo luogo – della Costituzione italiana”.

Pino Strano (Rete dei Cittadini): 

“Ridare potere al popolo e migliorare la vita dei cittadini”

“Proponiamo un metodo veramente innovativo basato sulla democrazia diretta dove a decidere sei tu durante l’intera legislatura. Questo perché gli eletti sono controllati e vincolati dall’assemblea di cui tu stesso potrai far parte. Tra i punti del programma proponiamo una sovranità monetaria. Il diritto alla casa. L’indipendenza alimentare ed energetica con l’agevolazione di produzioni locali, puntando su energie veramente rinnovabili. Ma anche rifiuti zero senza incenerimento… acqua pubblica… sanità e istruzione di qualità e una mobilità sostenibile”

Simone Di Stefano (Casapound): 

“La rivoluzione che volevi”

“Vogliamo suonare la sveglia e la carica alla nostra nazione, al nostro popolo”. E’ quanto afferma il candidato Simone Di Stefano ribadendo come CasaPound Italia non sia un partito, ma un movimento, una comunità di fratelli: “Uomini e donne che hanno grandi idee e buone gambe su cui farle viaggiare”. Questi in sintesi i punti del programma: “Salvare le attività produttive, salvare ogni posto di lavoro, recuperare le aziende a rischio, portare profitto economico al sistema sociale e sanitario del Lazio. Per quanto riguarda i Servizi sociali e la sanità: “Renderli esclusivamente e fortemente pubblici. Basta fondi regionali ai partiti. Tutti i fondi per i gruppi consiliari saranno dirottati ai servizi sociali e alla sanità. La cifra si aggira, infatti, attorno ai dodici milioni di euro annui”.

Luigi Sorge (Partito Comunista Lavoratori):

“Via il governo di banche per un governo dei lavoratori”

1) “Abrogazione dell’articolo 8 sui contratti di lavoro. Pieno ripristino del contratto nazionale di lavoro e pieni diritti sindacali nelle aziende”.

2) “Salario minimo intercategoriale per legge di almeno 1500 euro netti. Abolizione di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro, varate dal centrosinistra (Pacchetto Treu), dal centrodestra (Legge 30), dal governo Monti: con la trasformazione dei rapporti di lavoro precari in rapporti di lavoro a tempo pieno e indeterminato. Parità di diritti tra lavoratori italiani e migranti”.

3) “Blocco dei licenziamenti, nell’industria e nei servizi pubblici”. 

4) “Mantenimento del salario contrattuale ai lavoratori in mobilità senza limiti di tempo. Un vero salario sociale di almeno 1200 euro netti ai giovani in cerca di prima occupazione e ai disoccupati che cercano lavoro sino all’ottenimento del lavoro a tempo indeterminato. Un forte recupero salariale, tramite aumenti e detassazione del salario contrattuale”.

Alessandro Ruotolo (Rivoluzione civile):

“Rivoluzione civile, io ci sto”

 “Nella Regione Lazio, l’unica vera chance di discontinuità col Batman di Anagni è Rivoluzione civile. Noi siamo nati per dare risposte a chi chiede un governo del territorio ispirato a legalità, valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale, difesa dei diritti civili e sociali”.

1) “Vogliamo che la legalità e la solidarietà siano il cemento per la ricostruzione del Paese”.

2) “Vogliamo uno Stato laico, che assuma i diritti della persona e la differenza di genere come un’occasione per crescere”.

3) “Vogliamo una scuola pubblica che valorizzi gli insegnanti e gli studenti con l’università e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al potere economico dei privati e una sanità pubblica con al centro il paziente, la prevenzione e il riconoscimento professionale del personale del settore”.

Riccardo Ragozzini