“Caso Hcs, se si dovesse andare avanti così ci sarà conflitto”

17 febbraio 2013 | 18:19
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“Caso Hcs, se si dovesse andare avanti così ci sarà conflitto”

L’intervento di Cesare Caiazza, della Camera del Lavoro Territoriale CGIL Roma Nord-Civitavecchia

Il Faro on line – “Non commento le ultime dichiarazioni del Sindaco e di alcuni consiglieri di maggioranza in tema di “inevitabile vendita” delle municipalizzate di Civitavecchia”. Lo dichiara Cesare Caiazza, della Camera del Lavoro Territoriale CGIL Roma Nord-Civitavecchia. “Ricordo soltanto come, sul futuro di HCS e delle società del gruppo, è aperto un confronto, tra OO.SS. e amministrazione comunale, liquidatori della Holding e amministratori delle SOT, che prevede – entro il mese in corso – un esame congiunto sul Piano Industriale, da incentrare sulla verifica delle condizioni per mantenere  il carattere pubblico dei servizi locali. E’ questo il luogo dove dovranno essere discusse, trovate e decise le soluzioni”, sottolinea Caiazza. 

“E’ del tutto evidente che, se dovessimo trovarci di fronte a scelte unilaterali dell’amministrazione comunale, forti della responsabilità finora dimostrata da tutte le OO.SS. e dei sacrifici che i lavoratori stanno compiendo, saremo costretti a ricorrere alla mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini. Il nostro obiettivo – dice – resta quello di evitare (come già fatto nei confronti della passata amministrazione) ipotesi, non concertate con le parti sociali, finalizzate ad una “privatizzazione selvaggia, solo per fare cassa”, che si abbatterebbero tragicamente sui livelli occupazionali, sui diritti dei lavoratori e sul diritto dei cittadini ad avere servizi pubblici locali efficienti, di qualità, con tariffe eque e socialmente sopportabili. Diritto, questo ultimo, che è possibile riaffermare pienamente solo se si mantengono pubbliche, esercitandole meglio rispetto a quanto finora si è fatto, le funzioni di “programmazione, indirizzo e controllo” di servizi che – in quanto universali – non possono essere delegati al “libero mercato”.