Al Big Blu l’incontro tra balneari e istituzioni

22 febbraio 2013 | 00:30
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Al Big Blu l’incontro tra balneari e istituzioni

Tre le proposte: investimenti per 30 anni, Distretti Turistici e progetti per combattere l’erosione costiera

Il Faro on line – Il “Big Blu” parte  con  una tavola rotonda tra esperti del settore balneare e rappresentanti delle istiutuzioni. Al centro del dibattito il confronto con l’Europa, ancora aperto, sul futuro delle imprese balneari.

Presenti alla Fiera di Roma, Mauro Di Dalmazio, Coord. Nazionale del Turismo, Gabriele Cascino, Coord. Tecnico al Demanio  Marittimo per le  Regioni e Davide Bordoni, assessore alle  Attività produttive, al Lavoro e al Litorale Romano. Tra i rappresentanti di FederBalneari Italia il Direttore Marco Maurelli.

Il Salone Internazionale della nautuca e del mare diventa così un’importante momento di confronto sulle problematiche degli imprenditori balneari. Di Dalmazio si augura che “il nuovo Governo, subito dopo le elezioni, andrà a Bruxelles a riaprire la trattativa con l’Unione Europea ma questa volta,  con  l’ausilio  ed  il coinvolgimento delle Regioni, che già da tre anni si sono messe in moto per la riorganizzazione del sistema balneare”. A motivare queste considerazioni la ormai maggiore consapevolezza dei quadri italiani, dopo tutto ciò che si è fatto negli ultimi anni anche grazie alle categorie, del reale problema del settore balneare e di quanto il turismo sia importante per l’Italia.

Anche l’Europa, adesso sembra meno chiusa ai ragionamenti sulla specificità del comparto turistico balneare. “Un segnale è già arrivato dalla Direttiva Concessioni votata a Strasburgo il 21 gennaio – si legge nella nota inviata da Federbalnbeari Italia – e che ha escluso il demanio marittimo dai vincoli imposti dall’Europa per la modalità di agiudicazione delle concessioni. Forse presto si scioglierà anche il nodo di contraddizione tra il libero mercato europeo, fondamento dell’Unione Europea  e gli standard di  competività che le attuali PMI balneare dovranno raggiungere per restare al passo con  i mercati internazionali”.

La soluzione di FederBalneari Italia, espressa dal direttore Marco Maurelli ieri al Big Blue sintetizza le istanze degli imprenditori balneari in funzione delle richieste di Bruxelles: “far partire le procedure di evidenza pubblica fin da subito solo per le aree non in concessione, e di valorizzare, invece, il sistema di imprese che già sono sul mercato, permettendo loro di investire e restare competitive, con dei piani da completare entro il 2015. Nello specifico, gli operatori balneari che presenteranno un nuovo business plan entro il termine del 2015 – dice Maurelli – potranno beneficiare, dunque, della concessione demaniale da 10 fino a 30 anni, in relazione agli investimenti previsti nel piano”.

Il  problema dell’erosione, sempre più sentito in molte zone d’Italia, è trai principali punti di Federbalneari Italia che con un’ ipotesi innovativa, propone un progetto di project financing per realizzare e gestire  l’intero sistema di ricostruzione della costa, non rimandando al futuro eventuali, meri interventi di mantenimento.

Alla Fiera di Roma, infine, si torna a parlare di Waterfront e di Distretti Turistici che il Piano Nazionale Strategico del Turismo prevede e sui quali Roma Capitale già sta lavorando da tempo. FederBalenari Italia individua, proprio nella costituzione dei Distretti Turistici in tutte le Regioni Italiane, il driver di sviluppo economico su cui il Piano Nazionale del Tursimo dovbrebbe puntare. A Roma manca poco, la delibera di giunta sul Waterfront dovrebbe essere approvata a breve, il prgetto, che prevede oltre 700 milioni di investimento, e che ha l’obiettivo di riqualificare, rilanciare e sviluppare il litorale romano, dando così risalto al mare di Roma.

“Gli imprenditori Balneari – ha detto Renato Papagni – da tempo aspettano interventi  turistici quali  il Pua  Regionale e Comunale, nonché Piano della Costa con valenza urbanistica, necessari a mettere in campo programmi di grandi investimenti sulle aree demaniali, anche il relazione alla costituzione dei Distretti Turistici balneari”.