Manifesti elettorali, uno scempio ammesso per legge. Ma è giusto?

23 febbraio 2013 | 15:26
Share0
Manifesti elettorali, uno scempio ammesso per legge. Ma è giusto?

Pochissimi i candidati che hanno scelto di non sporcare il territorio

Il Faro on line – Degrado e burocrazia. L’uno impera, l’altra rende “lecite” cose che alla vista sono un insulto alla collettività. E’ il caso dei manifesti elettorali, non quelli abusivi (che pure hanno aggredito il nostro territorio) ma quelli leciti, autorizzati, quelli sistemati sulle plance elettorali. Ciò che le fotografie testimoniano è quello che tutti sappiamo essere l’inevitabile fine dei manifesti: sporcizia, carta, colla, pericolo per chi si avvicina alle plance. Tutto in regola, per carità, lo dice la legge. Ma basta questo per amare una città? Basta una norma che autorizza un simile scempio o forse sarebbe il caso di iniziare a parlare di cultura, prima che leggi? Può renderci meno arrabbiati il fatto che queste plance sono previste da un’antichissima disposizione degli Anni 50? E soprattutto: chi paga? I candidati arrivano, sporcano (nei termini di legge) e se ne vanno. Pochi, pochissimi quelli che amore del territorio, per rispetto dei cittadini e delle loro tasche, ha evitate di insozzare la città. E se per le Regionali questo è ciò che abbiamo sotto agli occhi, figuriamoci cosa accadrà per le comunali, dove si riverseranno sui territori centinaia di candidati. Un appello: risparmiateci questo scempio!
Michele Interccialagli