Riaperte le indagini sulla strage di Acca Larentia

4 marzo 2013 | 08:29
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Riaperte le indagini sulla strage di Acca Larentia

Il Faro on line – Sono state riaperte a Roma le indaginisulla strage di Acca Larentia in cui il 7 gennaio del ’78 furono uccisi due militanti del Fronte della Gioventu’, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, 19 e 18 anni. Mentre un terzo attivista, Stefano Recchioni, 19 anni, sarebbe stato ucciso da un carabiniere alcune ore piu’ tardi durante gli scontri con le forze dell’ordine che seguirono i due delitti. 

Il fascicolo aperto dal pm Erminio Amelio e’ al momento contro ignoti: si rileggono vecchie carte e si valuta se, con le piu’aggiornate tecniche investigative, e’ possibile sviluppare nuovi accertamenti. Un po’ come avvenuto per l’altra inchiesta, di cui e’ titolare sempre il pm Amelio, l’unica finora ancora aperta sulle vittime degli anni di Piombo nella Capitale, quella per l’uccisione del giovane di sinistra Valerio Verbano. Un mese fa il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, aveva rinnovato l’appello a riaprire le inchieste sui sei ragazzi di sinistra e gli undici di destra caduti in quegli anni.

Per quanto riguarda la strage di Acca Larentia, secondo il Messaggero, i nuovi esami per fare luce sui volantini e sul nastro di rivendicazione sono partiti in gran segreto due mesi fa. La Digos sta lavorando sui due volantini che hanno rivendicato la strage. Il primo dei ”Nuclei armati di contropotere territoriale” e il secondo, politico, per chiarire la linea del ”movimento”. Con le nuove tecniche scientifiche potrebbero essere rilevate impronte invisibili nel ’78.  

Ma e’ soprattutto dalla rivendicazione audio che gliinvestigatori sperano di ottenere risultati. E’ un nastroregistrato, lasciato vicino a una pompa di benzina ad alcuni giorni dall’agguato, ad attribuirsi la titolarita’ della strage:”Un nucleo armato, dopo un’accurata opera di controinformazione e controllo alla fogna di via Acca Larentia, ha colpito i topi neri nell’esatto momento in cui questi stavano uscendo perco mpiere l’ennesima azione squadristica. Non si illudano i camerati, la lista e’ ancora lunga”. Una voce contraffatta, registrata su una vecchia cassetta. Quel nastro adesso e’ stato affidato agli esperti della scientifica per essere”bonificato” e confrontato, attraverso una perizia fonica, la voce con quella di alcuni ex militanti rossi.   

Le indagini, ricorda il Messaggero, non hanno portato a nulla fino all’88, quando in un covo delle Br, a Milano, e’ stata ritrovata la mitraglietta Skorpion usata in via Acca Larentia e in altri tre omicidi: quelli dell’economista Ezio Tarantelli, dell’ex sindaco di Firenze Lando Conti e del senatore Roberto Ruffilli. Sotto accusa erano finiti gli ex militanti di Lotta continua Mario Scrocca, Fulvio Turrini, Cesare Cavallari, Francesco de Martiis e Daniela Dolce, sfuggita alla cattura. Scrocca si e’ suicidato in cella, gli altri sono stati assolti per insufficienza di prove.(fonte: Ansa).