Baccini: “Sì alla candidatura a sindaco. Ma con un quadro di unità politica”

7 marzo 2013 | 04:08
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Baccini: “Sì alla candidatura a sindaco. Ma con un quadro di unità politica”

Il leader dei Cristiano Popolari: “Un anno fa raccogliemmo le firme per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Ma nessuno ne parla”. “Paghiamo in termini di immagine gli sbagli e le ruberie di altri. Ma noi siamo rimasti sempre onesti e coerenti”

Il Faro on line – Dal palco degli Stati generali della federazione Cristiani Popolari, all’Hotel Ergife (nella foto), è lo stesso Mario Baccini a dare la notizia: “E’ ufficiale la mia disponibilità per la candidatura a Sindaco alle prossime comunali di Fiumicino”. Poi aggiunge: “Ad un’unica condizione: quella di avere un quadro di unità politica che dia un senso all’impegno comune del centrodestra per questa tornata elettorale che vedrà Fiumicino protagonista nei prossimi dieci anni di investimenti economici di portata storica. E’ fondamentale che le ricadute di questi investimenti portino ricchezza ai cittadini di Fiumicino, è il nostro obiettivo. Per tutelare un territorio dai poteri forti è necessario prima di tutto essere uniti, e poi avere la capacità – e anche la forza politica dovuta all’esperienza – per poter bloccare le accelerazioni, le pressioni e mi spingo a dire anche i trabocchetti che inevitabilmente ci saranno. Occorre riportare i territori protagonisti, ma non solo a parole. Servono fatti concreti che facciano defluire parte di quegli investimenti sull’economia locale”.

Non è ancora l’annuncio ufficiale, ma certo ciò che è uscito fuori dalla riunione dei Cristiano Popolari sposta in avanti l’asse della discussione e del confronto all’interno del centrodestra. Il leader della Fdcp ha però analizzato la situazione politica nel suo complesso: “C’è un’onda di antipolitica che si è ormai manifestata chiaramente, e va detto con forza che la causa di questa disaffezione non è la politica in sé ma certi comportamenti di alcuni politici, in particolare del centrodestra, che hanno rovinato l’immagine stessa della politica portandola ad essere sinonimo di malaffare. Noi siamo un gruppetto di kamikaze che, in mezzo alla tempesta della protesta, combattiamo affinché i valori di onestà, serietà, moralità e competenza che da sempre hanno contraddistinto la nostra azione politica tornino ad essere visibili e protagonisti. E non sono solo parole. Voglio ricordare che già un anno fa i Cristiano popolari hanno raccolto le firme per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, ovviamente inascoltati dal resto della platea parlamentare. Ma l’abbiamo fatto, prima ancora che Grillo ne facesse una sua giusta battaglia.

Abbiamo pagato sulla nostra pelle gli sbagli fatti dalla giunta Polverini, le ruberie fatte da chi aveva la fiducia del Pdl. E abbiamo visto sbigottiti come queste persone siano state premiate con dei posti in Parlamento. Mi sono chiesto – ha polemicamente detto Baccini – se non sarebbe stato meglio essersi fatto comprare prima per poi vantare diritti su posti in Parlamento più appetibili. Ma da Berlusconi né io né la Federazione ha mai preso un euro. Ecco perché possiamo parlare.  Abbiamo scelto di portare avanti all’interno del centrodestra quei valori cattolici che erano diventati qualcosa da non dire, qualcosa di cui vergognarsi”.

Valori – ha fatto capire Baccini – che invece sono la base della nostra cultura. Valori che vanno oltre le singole vicende umane che sono ovviamente da condannare. “E ora c’è da ricostruire tutto il rapporto non solo tra la politica e i cittadini, ma anche all’interno stesso della politica. Quei soldi del finanziamento sono stati usati nel migliore dei casi per combattersi tra schieramenti opposti, nel peggiore sono stati rubati. Non sono stati usati per fare politica, per stare vicino alla gente. Ecco perché abbiamo raccolto le firme per eliminarli”.

Dunque il richiamo ai valori, quelli dei nostri padri: la lealtà, l’onestà, e i valori cristiani. Valori che hanno un fondamento proprio perché antichi e interpretati al meglio da passate generazioni. Oggi i Cristiano popolari vogliono, con forze nuove, fresche, non contaminate, ma anche con forze già inserite nella politica eppure sempre rimaste fedeli a quel rapporto di fiducia tra eletto ed elettore, ricostruire ciò che per troppo tempo è stato cancellato da una legge elettorale che ha allontanato la politica dai territori, e viceversa: il contatto con la gente.

“Per la verità quel contatto ho fatto in modo che non mancasse mai – ha sottolineato Baccini – ma è stata la politica con le sue regole a tagliarlo. E’ stato azzerato il confronto, eliminato il dissenso. E così facendo la protesta si è trasferita nelle piazze. Sono stati anni di scelte sbagliate, sia politiche sia economiche, contro le quali – e l’esempio del finanziamento pubblico ai partiti ne è la dimostrazione – abbiamo provato a combattere. Ora c’è da ricostruire non solo l’economia, ma persino il rapporto con l’elettorato. E da lì vogliamo ripartire.

“I partiti non esistono più: si sono trasformati in comitati elettorali oppure in comitati d’affari, non previsti né dalla Costituzione né dal Diritto. Ripartiamo dalla politica, ma restando fedeli alle regole basilari. Puntando sull’onestà, sulla competenza e sul rinnovamento. Quello che mette insieme forze fresche ed esperienza, unica via per una crescita condivisa e durevole nel tempo”.
Riccardo Ragozzini