Le prime ore del mattino hanno visto lāinvasione di extracomunitari. Con buona pace dei negozianti locali e dei loro (scarni) affari
Il Faro on line ā Ore 6,30, semaforo di via Trincea delle Frasche. CāĆØ un tizio che vende abusivamente le mimose. OPre 8, davanti alla scuola di via Coni Zugna: mentre i ivgili sono impegnati nel quotidiano lavoro di protezione dei bambini allāingresso in classe, dallāaltra parte del marciapiede due abusivi sono sistemati con tutte le proprie cose a vendere mimose ai genitori che transitano. Sono due esempi, ma potremmo proseguire. La task force chiesta dai commercianti locali a protezione di quel poā di lavoro che ormai ĆØ rimasto, non cāĆØ stata. O meglio: non ha sortito i suoi effetti nelle prime ore della giormata.
Il territorio, si sa, ĆØ vasto, e le forze a disposizione poche. I verbali preparati saranno dunque elevati probabilmente durante la giornata, e colpiranno ā ci auguriamo ā gli abusivi. Ma intanto il lavoro ĆØ andato via, perso, irrecuperabile. E quel lavoro significa economia locale, tasse pagate, regolaritĆ , giustizia. Un suggerimento alla miriade di candidati sindaco che si sta affacciando in questi giorni: se non iniziamo a cambiare da queste cose, inutile poi parlare di grandi progetti, inutile parlare di rilancio dellāeconomia del territorio. La prima regola ĆØ il rispetto del lavoro locale, appaiata con il concetto di regole. Inaccettabile essere multati per uno scontrino non fatto (multa giusta, sottolineiamo) se poi in cittĆ scorrazzano abusivi che fanno ciĆ² che vogliono, incassano e vanno via. Magari ridendo davanti ai ānostriā negozi.
Angelo Perfetti