Illegalità commerciale, task-force tra Comune e Forze dell’ordine

8 marzo 2013 | 12:00
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Illegalità commerciale, task-force tra Comune e Forze dell’ordine

Controlli a tappeto del personale coordinato dal comandante Giuseppe Sciaudone. fanco: “Bisogna risolvere il problema delle Salzare”

Il Faro on line – Continua la lotta all’illegalità commerciale messa in atto dall’amministrazione del sindaco Luca Di Fiori. A giorni, dopo i controlli sul lungomare che hanno portato alla chiusura di diverse attività, ne inizieranno altri sulle attività commerciali svolte nei capannoni industriali e nei locali in genere insistenti lungo la via Laurentina, nel territorio dei settecentocinquanta ettari della zona demaniale delle Salzare, ex proprietà dei nobili Sforza Cesarini. 

Il controllo da parte del personale del comandante Giuseppe Sciaudone porterà inesorabilmente alla richiesta all’ufficio commercio di una ordinanza di chiusura delle attività, con grave danno per i proprietari e per le maestranze, richiesta che come sempre il responsabile del settore commercio, ligio al dovere, emetterà rapidamente. Luca Fanco, consigliere comunale, sentito telefonicamente, afferma di aver parlato con il neo comandante della Polizia Locale per scongiurare le future chiusure delle attività. 

Fanco precisa come il comandante, con zelo e senso di responsabilità, abbia studiato tutte le leggi e sentenze specifiche per trovare qualche norma o decreto che permetta alle attività di poter continuare ad operare. Purtroppo non è stata trovata alcuna possibile scappatoia legale. Sempre Fanco si chiede come mai, dopo anni, l’amministrazione guidata da Luca Di Fiori e da nove rampolli delle originarie famiglie di Ardea, si sia ricordata delle attività che insistono sulle Salzare e chiede a tutti i suoi colleghi di fare insieme a lui  un “mea culpa”, per non essere stati in grado di risolvere un problema come quello dell’affrancazione dell’uso civico in quel territorio, cosa che permetterebbe a tutti di regolarizzare la loro posizione passando da occupanti a proprietari oltre che ottenere i permessi a costruire in sanatoria senza permessi a costruire in sanatoria non è permesso svolgere nel manufatto alcuna attività.  

“Come è possibile – si domanda il consigliere capogruppo della Lista Eufemi per la legalità, da sempre attento e sensibile ai problemi per la risoluzione dell’uso civico demaniale – che dopo decenni nei quali imprenditori hanno investito una vita di sacrifici nelle attività in zona Salzare ora rischiano inesorabilmente di chiudere? I commercianti non staranno a guardare e presenteranno ricorso al TAR Lazio contro la chiusura, ottenendo almeno, se il comune non si costituisce, (cosa improbabile) una quasi certa sospensiva dell’ordinanza di chiusura che verrà emessa dall’ufficio commercio”. 

“Se invece le ordinanze verranno ritenute illegittime chi pagherà i danni? Chiedo – prosegue il consigliere capogruppo della lista Eufemi – un po’ di buon senso cercando di risolvere il problema delle Salzare, una zona ove la popolazione viene presa in considerazione soltanto in periodo  elettorale, e nella quale molti politici e loro galoppini si recano per chiedere voti con esplicita promessa di risolvere il problema. Assicurazione che non è stata mai sinora mantenuta. Infatti, passate le elezioni, tutti spariscono nel nulla, tutti si dimenticano delle parole date, avendo come unico risultato quello di inviare la polizia municipale a fare controlli che porteranno inesorabilmente alla chiusura delle attività. Certamente, continua Fanco, la legge è legge, ma ricordarsene dopo decenni non  è sicuramente fare una bella figura da parte dei politici, e credo anzi che non  vi sia volontà politica nel fare mea culpa da parte di noi tutti, e che dobbiamo assumerci le responsabilità per decenni di immobilismo. Sono convinto – conclude Fanco – che dopo l’azione del comandante Sciaudone, il quale non può transigere come hanno fatto i suoi predecessori e le forze di polizia locali che ben conoscono i problemi del territorio, sicuramente accadrà quanto recita il vecchio saggio non tutti i mali vengono per nuocere”.  

Per dovere di cronaca va ricordato come in passato, nella zona dei settecento ettari demaniali, sotto la protezione del battaglione carabinieri e del personale della compagnia di Anzio, siano stati demoliti alcuni capannoni e manufatti in genere, e va inoltre evidenziato come attualmente in alcuni capannoni non vengano fatte aprire attività commerciali mentre ad altre viene concesso di restare in attività. Va inoltre fatto notare che diversi capannoni ed attività commerciali sono gestite o sono di proprietà di parenti di primo grado di attuali od ex consiglieri comunali, cosa questa che ha già fatto rimuovere personale comunale che avrebbe dovuto controllare e provvedere già da lungo tempo. 

Purtroppo ora nessuno si può più tirare indietro, anche perché sembra che la stessa Benemerita stia vigilando per riportare la legalità in una zona ed in un settore con abusivismo edilizio ai primi posti nell’intero territorio nazionale.

Luigi Centore