“Anche Confindustria contro Adr”

9 marzo 2013 | 14:44
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“Anche Confindustria contro Adr”

Nota del comitato FuoriPISTA dopo il comunicato stampa di Assaereo

Il Faro on line – Il 21 dicembre del 2012, con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è stato approvato l’aumento delle tariffe aeroportuali. Il 6 marzo scorso l’Associazione di Confindustria dei vettori e degli operatori del trasporto aereo (Assaereo) ha comunicato alla stampa di aver depositato un ricorso al TAR del Lazio contro tale Decreto. “In più occasioni – afferma una nota del Comitato FuoriPISTA – abbiamo denunciato le storture contenute nel Contratto Enac-AdR. Finalmente anche altri soggetti, sotto la pressione degli effetti negativi che con l’aumento delle tariffe dal 9 marzo si paleseranno , stanno cominciando ad accorgersi dei “fantasiosi artifizi regolatori”, come li definisce il Comunicato stampa di Assaereo, che il governo Monti ha approvato in favore del gestore aeroportuale.

“Lo stesso Comunicato – prosegue la nota di FuoriPISTA – solleva i seguenti due aspetti: a norma di legge gli aumenti tariffari dovrebbero essere applicati dopo l’entrata in funzione delle nuove opere; gli aumenti delle tariffe a Fiumicino determinano “ulteriori gravi distorsioni competitive a favore dei vettori operanti sullo scalo di Ciampino, gestito dalla stessa ADR, ai quali sarà garantito anche il vantaggio di non dover subire pressoché nessun aggravio di costi”.

“Ricordiamo – prosegue il comunicato FuoriPISTA – che tutte le opere previste dal Contratto di programma dal 2012 al 2044 saranno finanziate con i proventi derivanti dall’aumento della tariffa di imbarco, cioè saranno a carico dei passeggeri. Ma non basta. Anche i costi per la realizzazione delle nuove infrastrutture di connessione (strade, autostrade, ferrovie, ecc.) necessarie per l’attuale e il futuro aeroporto, pari a un valore di oltre 5 miliardi di euro, saranno a totale carico degli enti pubblici, cioè ancora una volta a carico dei cittadini.

Oltre a questi aspetti strettamente economici, ci aspettiamo – conclude – che anche la Regione Lazio e Il Comune di Fiumicino si attivino per inoltrare ricorsi al TAR al fine di bloccare il raddoppio dell’aeroporto che distruggerebbe 1300 ettari di Riserva Naturale Statale e colpirebbe circa 300 famiglie con gli espropri e l’economia di un intero territorio”.