Alitalia, dal dopolavoro al… doppiolavoro

12 marzo 2013 | 03:35
Share0
Alitalia, dal dopolavoro al… doppiolavoro

Russo D’Auria: “In via di sperimentazione il doppio ruolo di promoter e addetti al check-in. Ma nella totale confusione di prospettive e garanzie; e con l’assenza dei sindacati”
+ GUARDA IL VOLANTINO PROMOZIONALE

Il Faro on line – C’era una volta il dopolavoro, che consentiva ai dipendenti di rilassarsi dopo le fatiche previste dai contratti. Oggi c’è il doppiolavoro, che consente ai dipendenti di mantenere in vita l’azienda. Stiamo parlando dei nuovi servizi “Fast track”, “Lounge” e “Comfort Seat” che gli addetti al check-in hanno iniziato a vendere in via sperimentale, andando al di là del lavoro svolto fino ad oggi e trasformandosi in promoter di prodotti aziendali. La notizie è ancora riservata, perché non destinata per ora alle masse ma a una determinata clientela scelta direttamente dall’Azienda. Ma il futuro scritto per gli addetti al check-in è quello del “doppiolavoro”.

“Parliamo piuttosto di ‘mansioni’ – spiega Mario Russo D’Auria, leader del Gruppo indipendente libero per Fiumicino e storico rappresentante sindacale (ormai ex) nel sedime aeroportuale. “Il fatto di vendere i cosiddetti servizi ancillari – afferma Russo D’Auria – non è di per sé una cattiva idea. Ciò che non funziona, come spesso accade in Italia, è la chiarezza. Decine di dipendenti sono stati allertati per fare pseudo-corsi di formazione non retribuiti e senza neanche un attestato finale; non sanno ancora se e quanto potranno percepire come indennità per questa ulteriore mansione, non sanno soprattutto a chi rivolgersi, visto che non c’è un’interfaccia sindacale che abbia ufficialmente aperto uno ‘sportello’ per dare spiegazioni ai lavoratori. Il fatto che la cosa sia in via sperimentale non vuol dire che i lavoratori non debbano sapere quali siano stati i discorsi tra Azienda e sindacati, visto che si parla di lavoro.

E voglio augurarmi – prosegue Russo D’Auria – che questi incontri ci siano stati. Se è grave che i sindacati non spieghino ai lavoratori cosa sta accadendo, sarebbe ancor più grave che abbiano abdicato al proprio ruolo consentendo che l’Azienda parli direttamente ai dipendenti di forme ulteriori di lavoro che, in qualche modo, spostano gli equilibri generali. Ripeto – afferma Russo D’Auria – non è in discussione il merito dell’iniziativa, sul quale si potrà discutere in seguito e che potrebbe essere anche un’opportunità per i lavoratori, ma il metodo utilizzato per farla partire”.

I servizi potranno essere venduti direttamente al check-in o attraverso apposite postazioni mobili sistemate al gate o nei pressi del check-in.Trenta euro per avere accesso alla zona relax, dai 20 ai 60 euro per un posto più comodo in aereo, 8 euro per attraversare più velocemente i varchi sicurezza.

Collegate alle nuove iniziative ci sono anche le possibili assunzioni dei precari. Non in forma diretta, ma facendo un rapido calcolo si vede come questo lavoro aggiuntivo potrebbe coprire i costi di una parziale sistemazione dei 107 dipendenti ormai “precari” anche da più di 8 anni. Insomma, l’iniziativa potrebbe anche avere una sua logica, che i lavoratori potrebbero accettare e sposare. “Ma gli ‘esperimenti’ – conclude Russo D’Auria – si fanno avendo già chiarito a priori costi e benefici, lavoro e retribuzioni. In questo caso manca tutto ciò, così come manca l’interfaccia chiara dei sindacati”.
Angelo Perfetti