“Tor San Lorenzo a un passo dal degrado”

15 marzo 2013 | 00:59
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“Tor San Lorenzo a un passo dal degrado”

Il comitato civico Tor San Lorenzo: “Le cose possono cambiare in mille modi, ma non esiste un senso civico tra i cittadini”

Il Faro on line – “Il quartiere è ad un bivio, dobbiamo scegliere se continuare a percorrere le vecchie strade o imboccare quelle di una trasformazione radicale”. E’ questo il pensiero del comitato civico tor San Lorenzo, che ha espresso dei forti dubbi sul futuro al quale sta andando incontro il loro territorio.

“La situazione è desolante: parco Rielisingen ormai si trova perennemente chiuso al pubblico, e parco dell’unità d’Italia  è stato devastato da vandali e incivili, i quali non hanno né nome né nazionalità, perché non esiste videosorveglianza in quel parco”.

Il vero problema sembrerebbe nascere dallo scarso senso civico dei cittadini, che per primi lanciano messaggi di indifferenza verso chi e ciò che li circonda. I parchi pubblici sono l’unico luogo di ritrovo che hanno adolescenti e bambini, è quindi dovere di tutti curarli e proteggerli. “Un territorio – ricordano – appartiene a chi lo vive, non è proprietà privata di chi lo amministra, quindi le maggiori responsabilità le abbiamo noi cittadini”.

A causa di questa mancanza di iniziativa, molto spesso sono gli stessi genitori e cittadini a chiudere gli occhi davanti al degrado che investe immancabilmente i loro figli, e la sola risposta che riescono a dare per motivare la loro indifferenza è la solita filastrocca: “e che posso fare, tanto le cose non cambiano”.

Ma le cose, secondo i membri del comitato, possono cambiare in mille modi: “innanzitutto si può cominciare ad amare il proprio territorio, non sporcandolo, rispettandolo, partecipando o proponendo attraverso i tanti canali che ci sono (associazioni, scuole) a iniziative ed eventi”. 

“E soprattutto – proseguono – si può pretendere dai nostri amministratori più attenzione, ai giovani soprattutto, politiche mirate, non semplici inaugurazioni che poi magicamente muoiono dopo le tornate elettorali. E se cominciassimo ad ascoltarli questi ragazzi?” .

Una domanda semplice che cela numerose risposte ricche di disagi: visto che i giovani di tor San Lorenzo non hanno diritto ad avere una scuola superiore nel loro comune e devono farsi chilometri per raggiungerne una; non hanno diritto a fare sport perché non esistono centri sportivi; non hanno diritto a ritrovarsi perché non esistono centri di aggregazione, né strutture ludiche.  

“Senza centri giovanili, senza punti di ritrovo per adolescenti, i ragazzi non fanno che stare seduti in mezzo a una strada, annoiati e senza aspettative. Con una situazione di questo genere quanto tempo può passare prima di arrivare a creare danni a un’intera comunità?”.
Michele Intreccialagli