Calicchio risponde a Munaretto: “Giudichiamo i candidati non con categorie da gossip”

17 marzo 2013 | 03:33
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Calicchio risponde a Munaretto: “Giudichiamo i candidati non con categorie da gossip”

“Negli ultimi 10 anni Fiumicino è stata governata da politici locali. Eppure non mi sembra che il fatto di essere fiumicinesi sia stato garanzia e principio di buongoverno”

Il Faro on line – “Mi duole intuire, dai post dell’amico Munaretto su facebook e riportati da il faroonline, quanto la scelta di campo di una lista civica possa essere dettata da pregiudizi piuttosto che da riflessione accorta su aspetti programmatici e di caratura amministrativa”. Lo afferma il consigliere comunale del Partito democratico, Paolo calicchio. “Mi sembra superficiale – afferma Calicchio – che un rappresentante dei cittadini, che è allo stesso tempo un imprenditore e padre di bimbi possa essere interessato alla residenza o al certificato anagrafico di un candidato e indicarne o cassarne perciò la scelta. Senza conoscenza, né diretta, né indiretta e senza badare alle prospettive politiche o alle sue potenzialità programmatiche magari rivolte allo sviluppo del nostro territorio.

Mi domando – prosegue Calicchio – se sia responsabile attribuire fiducia e credito ad un amministratore in base alla età. O forse non sono le idee a fare la freschezza di un uomo? A suffragio di ciò vorrei riportare l’esempio di  Stéphane Hessel, lo scrittore, diplomatico e partigiano francese che ha ispirato i giovani di tutto il mondo col suo libretto “Indignatevi!”. Scomparso qualche giorno fa, a 95 anni Hessel è il padre, novantenne, di tutti i movimenti antiglobalisti recenti, dagli indignados spagnoli ai ragazzi di “Occupy Wall Street”. Dunque non credo che le buone idee e i buoni comportamenti, così come la buona amministrazione abbia una età.

Allo stesso tempo – prosegue – mi domando se non sia insolito giudicare un candidato in base alla residenza. Negli ultimi 10 anni Fiumicino è stata governata da politici locali. Eppure non mi sembra che il fatto di essere fiumicinesi sia stato garanzia e principio di buongoverno. Sono pronto a fare un elenco di occasioni mancate. Ma ne bastano almeno due. La carenza infrastrutturale e l’indecenza ambientale in cui i cittadini vivono. Se poi si pensa che i candidati locali possano essere garanzia di una valorizzazione delle cosiddette energie locali allora anche in questo caso chi si presenta come nuovo ha già appoggiato lealmente un governo che ha fatto il contrario.

Con sufficiente depressione  infatti ricordo che negli ultimi 5 anni la gestione del potere è stata affidata ad un gruppo influente di dirigenti, nominati e non, della provincia di Roma e non di Fiumicino, che hanno egemonizzato l’andamento della burocrazia, caratterizzandone, a senso unico, la tendenza, e non sempre a favore di aziende o di cooperative o di società o di imprenditori locali. Per non parlare poi degli assessori, attualmente al sociale e all’edilizia, provenienti dallo staff politico del sindaco di Roma. Auspico dunque – conclude Calicchio – che le scelte dei cittadini, come quelle degli aderenti al movimento per la gente, possano arrivare dopo un attento esame della serietà dei programmi e delle persone, magari dopo un  confronto. Ma senza pregiudizi e superficialità da gossip provinciali e tipici di una classe civile che non opera per il bene delle energie positive della città e per il loro futuro”.