Diamo un futuro ai nostri vecchi. Oggi

18 marzo 2013 | 03:49
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Diamo un futuro ai nostri vecchi. Oggi

Battaglie virtuali: quanta distanza tra le invettive su facebook e la voglia di scendere in strada per conquistare qualcosaā€¦

Il Faro on line ā€“ La riflessione di oggi ā€“ che potrebbe essere anche la base di ogni programma politico di qualunque candidato sindaco di Fiumicino ā€“ nasce da un evento luttuoso: la morte di unā€™anziana signora, storica figura dellā€™Isola Sacra, una di quelle che tanti anni fa vennero in queste paludi per iniziare unā€™opera di bonifica e di costruzione. Costruzione di un futuro, prima ancora che di case. Ebbene, questa donna se ne ĆØ andata dopo una vita di lavoro e di fatica senza avere la possibilitĆ  di vedere compiuto il suo sogno: dare una casa ai nipoti, su un pezzo di terra che ĆØ suo, messo nel piano regolatore come edificabile, ma dove non puĆ² costruire a causa dei vincoli. Non starĆ² qui a parlare dei B4a, perchĆ© non ĆØ questo il motivo della riflessione. Piuttosto mi ha fatto tristezza vedere una persona che per anni ha piegato la schiena per lavorare, andarsene senza poterla alzare per guardare ciĆ² che con le sue fatiche avrebbe voluto costruire.

Eā€™ un monito a tutti coloro che pensano di avere le qualitĆ  per fare il sindaco: alla base di ogni azione deve esserci la realizzazione economica, sociale e personale dei cittadini di questo comune. Ogni sforzo deve essere fatto nella direzione di migliorare la qualitĆ  della vita, facilitare lā€™accesso alle informazioni, agevolare il disbrigo delle pratiche. Non ci pensiamo quasi mai, ma dietro a unā€™autorizzazione, una delibera, un impegno amministrativo, ruotano i desideri, le speranze, le aspettative di intere generazioni, in particolare di quelle piĆ¹ anziane che non hanno tempo di aspettare che la burocrazia faccia il proprio corso, magari rallentata dallā€™inerzia se non addirittura dallā€™incapacitĆ  di chi amministra. I vecchi non hanno tempo, ma hanno desideri. E chi amministra deve avere quelli come ā€œobiettivoā€, se possibile ancora piĆ¹ in vista di quelli destinati ai giovani. Il futuro, per alcuni, ĆØ adesso. E la politica ha il dovere di dare un futuro anche ai vecchi. Oggi.

E a proposito di politica non posso evitare di fare un accenno a quanto ĆØ accaduto in occasione della manifestazione per il presidio medico di Palidoro. Una giornata che doveva essere propositva, di riscatto del territorio, di forte presenza, ha messo in luce tutti i limiti di questo territorio e della gente che lo abita. Sul tappeto cā€™era un tema fondamentale come la salute di coloro che vivono nel quadrante nord. Ho visto una signora con le lacrime agli occhi raccontare della recente morte del marito colpito da infarto perchĆ© non ce lā€™ha fatta ad arrivare a Roma. Eppure ā€“ a dispetto della pletora di ā€œmi piaceā€ che ha invaso la bacheca facebook del Comitato organizzatore ā€“ la gente non cā€™era. Ho personalmente contato una sessantina di presenti, ma tolti gli organizzatori, i giornalisti e i politici presenti con il loro seguito (per sincera adesione alla manifestazione o per un calcolo ā€“ pur legittimo ā€“ elettorale), di persone ā€œcomuniā€ non ce ne saranno state piĆ¹ di una decina. Un dato impressionante, in negativo ovviamente. Eppure quel presidio potrebbe essere vitale per Maccarese, Aranova, Tragliata, Tragliatella, Passoscuro, Palidoro; e ancora per Ladispoli, Cerveteri. Ma molta gente evidentemente ĆØ pronta per la rivoluzione in pantofole, non per quella con gli anfibi; sul social network sfodera principi etici inattaccabili e una violenza propositiva da mettere paura. Poi, spento il pc, cā€™ĆØ altro da fareā€¦ Mi chiedo: ma quella gente che tanto si lamenta contro tutto e contro tutti della mancanza di un posto di primo soccorso, dovā€™era?

Quanto alla politica in senso stretto (centrodestra, centrosinistra) ha riproposto il solito copione dello scambio di accuse, del rimpallo di responsabilitĆ  spesso condito da dati imprecisi. Non entro nel merito, semplicemente perchĆ© alla gente non gliene frega nulla di chi ĆØ stata la colpa. Vuoi o non vuoi, destra e sinistra si sono alternati in Comune, in Provincia, in Regione. Uno spicchio di colpa (come anche uno spicchio di merito) ce lā€™hanno tutti. Inutile fare di ogni argomento un ring: cosƬ facendo si attizzano solo i tifosi dellā€™una e dellā€™altra parte, non riuscendo a strappare lā€™uno allā€™altro neanche un voto; ma rischiando seriamente di perdere quelli di chi vede le cose con un poā€™ di distacco. CiĆ² che conta per la gente ĆØ come poter risolvere la questione, nel caso di Palidoro come riattivare una struttura bellissima trasformata in uno scempio. Tutto il resto ĆØ noia.

Angelo Perfetti
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