L’export laziale nel 2012 ha fatturato 18 miliardi ovvero il 4,6% del totale nazionale
Il Faro on line – Il Lazio è una delle regioni che nel 2012 cresce nel settore delle esportazioni. L’export laziale nel 2012 ha fatturato 18 miliardi ovvero il 4,6% del totale nazionale, un buon risultato che però mostra comunque una decelerazione rispetto al biennio precedente (+13,9% nel 2011 e +25,7% nel 2010) che evidenzia quanto la crisi abbia influenzato il territorio. E’ quanto emerge dal report di Unindustria su dati Istat che rileva come sia determinante l’indebolimento della domanda dell’eurozona, principale partner della regione (61,5%), che vede un aumento dell’8,4% a fronte del +12,7% del 2011 e del +28,6% del 2010.In termini d’incidenza , seguono l’Asia Orientale (8,3%), i Paesi europei extra UE (7,7%) e l’America Settentrionale (6,4%). Osservando il peso delle esportazioni dei singoli settori sul totale regionale, i prodotti trainanti risultano: Farmaceutici e bio-medicali (34,7%), Chimici (10,7%), Mezzi di trasporto (10%) e Coke e petroliferi raffinati (9,1%). Tra tutti si segnala il Farmaceutico e bio-medicale che chiude il 2012 con una crescita del 31,4%.
Per Frosinone (4,3 miliardi) si rileva un aumento dei flussi in uscita pari a +3,4%; l’export della provincia è destinato per il 76,7% a mercati dell’UE a 27, per il 7,1% a Paesi europei extra UE e per il 4,1% all’America Settentrionale. I prodotti che guidano le esportazioni del territorio sono Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (56,3%), Mezzi di trasporto (15,4%) e Apparecchi elettrici (6,8%). In provincia di Latina (4 miliardi) si assiste ad un incremento delle esportazioni del 14,6%. Le mete principali della provincia sono l’Unione Europea (74,4%), l’Asia Orientale (9,3%) e l’America Settentrionale (6,5%) ed i settori trainanti il Farmaceutico (68%), il Chimico (9%) ed il Metallifero (5,2%). A Rieti (186,5 milioni) l’export cresce in misura più consistente rispetto al resto della regione, per la provincia si rileva infatti un aumento del 18,3%. Le destinazioni più significative della produzione sono l’UE a 27, i Paesi Extra UE e l’Asia orientale, verso cui è destinato rispettivamente il 77,2%, il 5,8% e il 3,7%. Inoltre, i principali prodotti esportati sono Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (43%), Macchinari ed apparecchi (22,5%) e gli Apparecchi elettrici (19,2%).
Roma registra risultati positivi per il secondo trimestre consecutivo, dopo che nella prima metà dell’anno l’export si era ridotto. Infatti, per la provincia si osserva una variazione tendenziale positiva dell’1,4% (9,2 miliardi), cui contribuisce in maniera significativa l’aumento delle vendite all’estero per i prodotti farmaceutici (+53,1%) e quelli metalliferi (+24,6%), mentre registrano contrazioni alcuni settori importanti per il loro peso, in particolare quello chimico (-12,7%) e quello dei petroliferi raffinati (-11,9%). Tra le principali merci esportate spiccano, infatti, Sostanze e prodotti chimici (15,4%), Coke e petroliferi raffinati (17,9%), e gli Articoli farmaceutici (11,2%). L’UE si conferma il maggiore partner commerciale della provincia con il 48,6% del totale, seguono l’Asia Orientale con il 10,8% e gli altri Paesi europei con il 9,7%.
Con una performance nettamente migliore rispetto al dato regionale, in provincia di Viterbo le esportazioni (312,5 milioni) aumentano del 20,5%; le mete più rilevanti per le vendite estere del viterbese sono l’Unione Europea, i Paesi extra Ue e l’America Settentrionale, a cui è destinato rispettivamente il 56,5%, il 12% e l’11%. Oltre all’Agricoltura, silvicoltura e pesca che rappresenta il 18,4% dell’export della provincia, i settori più significativi risultano Gomma e plastica e Alimentari, bevande e tabacco che contribuiscono rispettivamente al 31,8% e al 16,3% del totale.