Rieti, il problema del carcere è il servizio sanitario

19 marzo 2013 | 19:42
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Rieti, il problema del carcere è il servizio sanitario

Il Faro on line – I Radicali continuano le loro ispezioni nelle carceri italiane per valutarne le condizioni. Una delegazione composta da Rocco Berardo Marco Giordani, Alessio Torelli e Valeria Centorame di Sabina radicale ha effettuato oggi un sopralluogo nel penitenziario di Rieti insieme al sindaco Simone Petrangeli e al presidente delle Camere Penali di Rieti, Marco Arcangeli. A margine della visita, in una nota, Berardo ha fatto sapere che la “struttura si presenta molto diversa da quelle classiche all’italiana. I detenuti sono in una cosiddetta sorveglianza dinamica quindi hanno la possibilità di accedere liberamente nei corridoi della sezione”. I detenuti attualmente presenti sono 312, di cui 161 stranieri, a fronte di una capienza di 369 persone.

“L’amministrazione penitenziaria – aggiunge il consigliere regionale uscente – non ha ancora previsto una pianta organica per questo carcere tuttavia lo standard che dovrebbe prevedere un agente per ogni due detenuti – e quindi dovrebbero essere 155 circa gli agenti di polizia penitenziaria – è ricoperto solo in parte: sono infatti 114 gli agenti presenti attualmente. Il problema principale della struttura tuttavia è rappresentato da quello sanitario che faremo presente al presidente della Regione Zingaretti: attualmente i medici che coprono il servizio sanitario sono solo presenti di giorno, infatti dalle 20 fino alle 8 non vi è presenza medica all’interno della struttura penitenziaria mentre sono tre gli infermieri per ogni turno, dalle 7 alle 21”.

“Il reparto di radiologia c’è ma non è funzionante: manca controllo e collaudo sulle macchine, più il personale tecnico. Lo spostamento in ospedale per una semplice lastra risulta logisticamente difficile e economicamente oneroso. Sono 44 i detenuti lavoranti mentre sono quattro quelli che hanno fatto richiesta per accedere ai corsi universitari mentre non è ancora attivata la scuola elementare e media provocando grande disagio per i tanti detenuti che vorrebbero iscriversi. I 10 computer disponibili nell’area informatica vengono utilizzati raramente anche perché non sono stati ancora avviati i corsi di formazione”. “Infine tre informazioni – conclude – La carta dei diritti dei detenuti e degli internati che dovrebbe essere consegnata all’ingresso non risulta consegnata. L’ufficio del magistrato di sorveglianza non è istituito a Rieti: dunque quello di Viterbo è costretto a dividersi fra le due province. Alle ultime elezioni, anche se in 106 hanno sottoscritto la presentazione della Lista Amnistia Giustizia, hanno votato solo in otto, molti per mancanza di diritto di voto ma tanti anche per scarsa informazione”.