Pensieri, parole, opere e omissioni

25 marzo 2013 | 04:44
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Pensieri, parole, opere e omissioni

Elezioni, più che concentrarsi sullo scambio di accuse c’è bisogno di far conoscere i programmi. Concreti

Il Faro on line – La campagna elettorale basata sul gossip, sull’attacco diretto dell’avversario, sulla delazione, sulle chiacchiere e sugli attacchi personali porta inevitabilmente a un’escalation che inquina il dibattito sul futuro della città. Attenzione perché è un gioco pericoloso, dove si rischia di bruciare tutti i contendenti nella ricerca spasmodica, a volte giustificata a volte strumentale, di un qualcosa che possa screditare l’altro.

Piuttosto sarebbe interessante sapere che fine faranno i documenti di edificabilità dei terreni, quali provvedimenti saranno presi sui rifiuti, come si intende difendere l’ambiente dal biogas e dalle discariche, quale idea di sviluppo aeroportuale hanno i diversi candidati, cosa si intende per “cultura”, come sia possibile difendere il territorio dalle incursioni criminali, come poter servire adeguatamente i nuovi quartieri, come tutelare la sanità. E soprattutto: come pensano i candidati di far tornare un po’ di soldi nella tasche dei cittadini, sia in forma di risparmio dalle tasse, sia sbloccando o aiutando comparti fondamentali (pesca, agricoltura, edilizia, commercio), sia sotto forma di mercato del lavoro.

Sono questi i temi sui quali fare dichiarazioni con dati programmatici concreti, perché – per chi non l’avesse ancora capito – c’è parecchia gente che non arriva alla fine (o metà?) del mese, che non sa come trovare lavoro, che vive il quotidiano disagio di non poter far fronte alle spese correnti (acqua, luce, gas, telefono, spesa). Di fronte a questi problemi, e sapendo quanto sia ricco questo territorio che potrebbe tranquillamente essere autosufficiente (archeologia, ristorazione, balneazione, agricoltura, pesca, ricettività, un aeroporto, un porto commerciale in arrivo…), c’è bisogno di resettare la comunicazione e parlare alla gente, possibilmente senza alzare i toni e con concetti chiari.

Ci sono le fazioni politiche, questo è vero; e dunque c’è chi si sente “rosso” e chi si sente “nero”e applaudiranno o fischieranno a ogni attacco contrapposto. Ma è tutto autoreferenziale, e non sposta un voto: ciascuno dei supporter segnerà la crocetta sulla scheda come da comandamento. C’è invece anche tanta gente che non crede più alla politica fatta di colori e guarda persone e programmi. Sulle persone ognuno ha una propria idea di fondo, ma sui programmi la partita è aperta. Tanto più che oltre alla schiera di indecisi ce ne è un’altra, quella degli “incazzati”, ai quali il voto di protesta – trattandosi però di elezioni comunali, e dunque di un rapporto diretto con il proprio domicilio – va comunque stretto. Dunque non più il voto per urlare il proprio dissenso ma per provare a cambiare le cose. Partiti tradizionali, politici di primo pelo, rivoluzionari e liste civiche hanno davanti la medesima sfida: far capire cosa sono in grado di fare per la qualità della vita di ogni singolo abitante.

Angelo Perfetti
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I commenti

Egregio Direttore
anche in questo caso siamo in accordo con Lei sul fatto che, fatte salve le fisiologiche, a volte strumentali, scaramucce e i reciproci scambi di accusa, in primo luogo c’è l’esigenza oggettiva di conoscere i rispettivi programmi concreti. Con altrettanta oggettività però grande importanza va attribuita alla credibilità di chi propone, promette e si impegna a realizzare questi programmi. Il centro destra lo fa nel segno della continuità di chi ha condiviso 10 anni di governo e questo vale anche per le liste “civiche” di appoggio che fanno capo, notoriamente, a personaggi che hanno sostenuto Canapini nel 2003 e nel 2008. Per quanto concerne lo specifico i problemi legati, per esempio, ai terreni b4a, al raddoppio dell’aeroporto, al Porto Turistico,al biogas e alla viabilità, sono stati disattesi,se non addirittura acuiti, dal centrodestra. Credibilità che dovrà essere valutata,oltre che dai cittadini, anche dalla Regione Lazio che avrà voce in capitolo nella risoluzione di questi e molti altri problemi, sia nelle scelte da fare che nel reperimento delle risorse.  
Roberto Cini