Archeologia, il museo rischia di non aprire… e i politici stanno a guardare

29 marzo 2013 | 18:20
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Archeologia, il museo rischia di non aprire… e i politici stanno a guardare

Il Comune dopo aver speso 300mila euro sembra voler abbandonare un progetto che potrebbe rilanciare il territorio. Perché a rimetterci sono sempre la cultura e l’occupazione?

Il Faro on line – Prima grana per l’assessore Diego Rubbi, che dovrà rimediare al rischio che ad Ardea non venga più allestito il tanto atteso museo archeologico. Da indiscrezioni sembrerebbe infatti che, quello che i cittadini già consideravano il fiore all’occhiello della loro località, finisca in un bel pantano.  L’amministrazione, malgrado l’impegno profuso dall’archeologo Francesco Di Mario, dall’architetto Lorella Di Mario e dagli assessori Santino Tortora e Maria Pia Pagano, che hanno curato i locali e potato a compimento tutte le pratiche burocratiche, dopo aver speso oltre 300mila euro, non sembra dare segni di vita.  

Cosa questa che potrebbe indurre il famoso archeologo a mettere in mostra tutti i reperti di Ardea in un altro museo della provincia. Reperti che in questo caso non farebbero più ritorno “a casa” con grande perdita per la cultura e l’archeologia di questo paese.  Ad Ardea attualmente esiste un solo museo visitabile… quello allestito sempre dal professor Di Mario presso la locale tenenza dei carabinieri (vedi foto). Qui è possibile ammirare in oltre cinque teche: anfore, vasellame vario e altri reperti di valore rinvenuti ad Ardea a seguito delle indagini del luogotenente Antonio Landi comandante la locale tenenza. Un museo i cui reperti per la sensibilità dei militi e del professore sono rimasti ad Ardea ed oggi sono visitati da scolaresche, turisti e cittadini. 

Ma perché non verrà aperto il nuovo museo?

Sembrerebbe che il comune abbia deciso di trasferirci una sezione dell’ufficio di pubblica istruzione per non aver completato l’espletamento delle pratiche burocratiche con la regione Lazio.

Ma allora ci domandiamo: per quale motivo luoghi che possono diventare il vanto per una località, portare lavoro, e rilanciare il territorio non vengono mai presi in considerazione dalla classe politica?

Luigi Centore