Kenta Munaretto il “samurai” del Fiumicino Calcio

5 aprile 2013 | 15:00
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Kenta Munaretto il “samurai” del Fiumicino Calcio

“Voglio fare tutta la trafila ed esordire in prima squadra”

Il Faro on line – Sangue orientale nelle vene. Piedino da brasiliano. Kenta Munaretto, classe 2001, “samurai” tuttofare rossoblù. Centrocampista di qualità, punta e difensore all’occorrente. Al torneo della Borghesiana ha giocato ovunque. Tripletta da attaccante puro nella prima partita. Difensore roccioso dietro nelle altre tre. Al Fiumicino ci sta da quando aveva cinque anni. Sette primavere in rossoblù. Il capitano gentile ma fermo, quello che prende per mano i compagni quando serve, che si carica la squadra sulle spalle.

“Il Fiumicino Calcio è la mia vita”. L’ha ripetuto così tante volte che alla fine ha costretto il padre, Simone, a cucirsi la maglia addosso e risollevare prima il settore giovanile e poi a imbarcarsi nella sfida “prima squadra”. “Mio padre presidente? Sinceramente, e non è una frase di rito, non mi pesa e non me lo fa pesare. Lo vedo ovunque, fa il magazziniere, il segretario, l’accompagnatore, il giardiniere, il muratore, il tifoso”. Ci scherza su. Ma lo sa che lo zampino è tutto il suo. Di Kenta Munaretto. “Lo ringrazierò sempre – sorride -. Ha realizzato un mio sogno. Vedere il Garbaglia nuovo di zecca. Un centro sportivo dove poter crescere e giocare”.

Se qualche anno fa qualcuno gli avesse chiesto il suo sogno, avrebbe risposto immediatamente: giocare nella Lazio. Cuore biancoazzurro. Laziale dalla testa ai piedi. Oggi invece ha cambiato colori: rossoblù. “Voglio fare tutta la trafila ed esordire in prima squadra. E magari un giorno, dopo aver smesso, diventarne presidente o allenatore”. Fiumicino nel sangue, nelle vene. Kenta il guerriero. Da due anni lotta contro il diabete. Due punture al giorno di insulina. Lui non ha fatto una piega. Non si è pianto addosso. Anzi. È diventato più forte. Ha imparato a usare gli “attrezzi del mestiere”. Fa tutto da solo. Un esempio per gli altri, dentro e fuori dal campo. È uno dei fari della nidiata 2001. In campionato la squadra vola. Kenta Munaretto ha un sogno: non smettere mai di indossare la maglia rossoblù. Capitano vero.