![La sindrome di don Camillo e Peppone](https://cdn.ilfaroonline.it/wp-content/uploads/2024/03/logo-quadrato-tricolore.jpeg)
Questo territorio ha bisogno di prospettive, non di gossip
Il Faro on line ā Chiamatela censura, chiamatela divieto. Criticatela e biasimatela pure. Ma il Faro on line ha deciso da oggi di non pubblicare piĆ¹ pedissequamente quelle comunicazioni propagandistiche (perchĆ© di questo si tratta, nĆ© di comunicati nĆ© tantomeno di notizie) che arrivano dagli uffici stampa dei candidati nelle quali lungi dallāaffrontare i problemi ā e le possibili soluzioni ā di questo territorio ci si accanisce nel migliore dei casi alla corsa alla medaglia (lāho fatto prima io, no ĆØ merito mio) e nel peggiore alla dilazione su temi francamente secondari per lo sviluppo economico, culturale ed occupazione del nostro territorio quali camper, vele e divieti di sosta. Ne daremo conto, se il caso, ma in maniera minimale. Le beghe di paese andavano bene per i film di don Camillo e Peppone; simpaticissimi, ma erano gli Anni ā50. Per chi avesse problemi di fuso orario, sottolineiamo che siamo nel Terzo Millennio.
So bene che esistono altri organi di informazione su questo territorio, e dunque sono conscio del fatto che Il Faro non ĆØ lāunica piattaforma sulla quale poter veicolare certi messaggi. E so bene che qualcuno potrebbe anche decidere di non fare la propria campagna elettorale sul Faro, e che dunque rischio di perdere preziose risorse economiche che sono la linfa per far proseguire la nostra attivitĆ giornalistica. Ma proprio per questo rivendico con maggior forza la capacitĆ di fare delle scelte, proprio perchĆ© forse ne saremo penalizzati, proprio perchĆ© non obblighiamo nessuno a seguire questa linea, proprio perchĆ© chi vuole puĆ² rivolgersi altrove. Dopo settimane di inascoltati tentativi di far comprendere ai nostri politici che questo comune ha bisogno di uno scatto verso lāalto sia nel dibattito politico sia nellāapproccio amministrativo, non mi resta che lāostracismo. Non verso i candidati, ci mancherebbe, e certamente non verso le proposte, le idee, il confronto anche aspro, la dialettica politica. Ma, appunto, āpoliticaā, e non da gossip di paese. PerchĆØ diciamocelo: Fiumicino ĆØ ancora un paese, con tutti i limiti (e in parte anche i pregi) che ciĆ² comporta.
Non ĆØ solo una mia riflessione. Alcuni lettori ci hanno segnalato un senso di stanchezza nel vedere sul nostro giornale on line il continuo batti e ribatti di questo e di quello, in un avvilupparsi di accuse e controaccuse. Eā un linguaggio che ha stancato, persino a leggerlo. Figuriamoci se porta un votoā¦ La gente ha bisogno di sapere oggi cosa verrĆ fatto per lāoggi, e provare a immaginare un futuro, un domani possibile. Attribuire responsabilitĆ , ricordare competenze ĆØ legittimo. Scagliarsi lāun contro lāaltro rasentando il āpersonaleā no.
E anche sul dibattito, non cāĆØ bisogno di rincorrersi con mille comunicati sullo stesso argomento. La regola potrebbe seere: una posizione, una replica; la tara la faranno poi gli elettori. I giornali per loro natura devono dare informazioni, il resto della campagna elettorale prevede incontri con i cittadini, le piazze, i bar, i mercati. Eā quello lāalveo ā eventualmente ā per un altro tipo di comunicazione. Scripta manent, dicevano i latini. Davvero vogliamo che i posteri leggano di un dibattito politico sullo sviluppo di una comunitĆ basato su strisce gialle e strisce blu?!
Angelo Perfetti
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