La sindrome di don Camillo e Peppone

8 aprile 2013 | 04:00
Share0
La sindrome di don Camillo e Peppone

Questo territorio ha bisogno di prospettive, non di gossip

Il Faro on line ā€“ Chiamatela censura, chiamatela divieto. Criticatela e biasimatela pure. Ma il Faro on line ha deciso da oggi di non pubblicare piĆ¹ pedissequamente quelle comunicazioni propagandistiche (perchĆ© di questo si tratta, nĆ© di comunicati nĆ© tantomeno di notizie) che arrivano dagli uffici stampa dei candidati nelle quali lungi dallā€™affrontare i problemi ā€“ e le possibili soluzioni ā€“ di questo territorio ci si accanisce nel migliore dei casi alla corsa alla medaglia (lā€™ho fatto prima io, no ĆØ merito mio) e nel peggiore alla dilazione su temi francamente secondari per lo sviluppo economico, culturale ed occupazione del nostro territorio quali camper, vele e divieti di sosta. Ne daremo conto, se il caso, ma in maniera minimale. Le beghe di paese andavano bene per i film di don Camillo e Peppone; simpaticissimi, ma erano gli Anni ā€™50. Per chi avesse problemi di fuso orario, sottolineiamo che siamo nel Terzo Millennio.

So bene che esistono altri organi di informazione su questo territorio, e dunque sono conscio del fatto che Il Faro non ĆØ lā€™unica piattaforma sulla quale poter veicolare certi messaggi. E so bene che qualcuno potrebbe anche decidere di non fare la propria campagna elettorale sul Faro, e che dunque rischio di perdere preziose risorse economiche che sono la linfa per far proseguire la nostra attivitĆ  giornalistica. Ma proprio per questo rivendico con maggior forza la capacitĆ  di fare delle scelte, proprio perchĆ© forse ne saremo penalizzati, proprio perchĆ© non obblighiamo nessuno a seguire questa linea, proprio perchĆ© chi vuole puĆ² rivolgersi altrove. Dopo settimane di inascoltati tentativi di far comprendere ai nostri politici che questo comune ha bisogno di uno scatto verso lā€™alto sia nel dibattito politico sia nellā€™approccio amministrativo, non mi resta che lā€™ostracismo. Non verso i candidati, ci mancherebbe, e certamente non verso le proposte, le idee, il confronto anche aspro, la dialettica politica. Ma, appunto, ā€œpoliticaā€, e non da gossip di paese. PerchĆØ diciamocelo: Fiumicino ĆØ ancora un paese, con tutti i limiti (e in parte anche i pregi) che ciĆ² comporta.

Non ĆØ solo una mia riflessione. Alcuni lettori ci hanno segnalato un senso di stanchezza nel vedere sul nostro giornale on line il continuo batti e ribatti di questo e di quello, in un avvilupparsi di accuse e controaccuse. Eā€™ un linguaggio che ha stancato, persino a leggerlo. Figuriamoci se porta un votoā€¦ La gente ha bisogno di sapere oggi cosa verrĆ  fatto per lā€™oggi, e provare a immaginare un futuro, un domani possibile. Attribuire responsabilitĆ , ricordare competenze ĆØ legittimo. Scagliarsi lā€™un contro lā€™altro rasentando il ā€œpersonaleā€ no.

E anche sul dibattito, non cā€™ĆØ bisogno di rincorrersi con mille comunicati sullo stesso argomento. La regola potrebbe seere: una posizione, una replica; la tara la faranno poi gli elettori. I giornali per loro natura devono dare informazioni, il resto della campagna elettorale prevede incontri con i cittadini, le piazze, i bar, i mercati. Eā€™ quello lā€™alveo ā€“ eventualmente ā€“ per un altro tipo di comunicazione. Scripta manent, dicevano i latini. Davvero vogliamo che i posteri leggano di un dibattito politico sullo sviluppo di una comunitĆ  basato su strisce gialle e strisce blu?!

Angelo Perfetti
Vuoi commentare gli Appunti di viaggio? Scrivi adĀ a.perfetti@ilfaroonline.it
I post non piĆ¹ lunghi di dieci righe saranno pubblicati subito sotto allā€™articolo