E’ in salita la strada per il Colle

14 aprile 2013 | 21:57
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E’ in salita la strada per il Colle

Il Faro on line – La partita per il Quirinale e’ sempre piu’ in salita, con i ‘pontieri di Pd e Pdl a lavoro per sbloccare una situazione ora piu’ che mai in bilico, anche se ancora aperta, dopo i veti incrociati tra Bersani e Berlusconi sul governo di larghe intese e la candidatura di Romano Prodi alColle.    Sono “ore decisive” queste, per dirla con il senatore dalemiano Nicola Latorre – a quattro giorni dall’inizio della prima votazione.    Dunque, rimane sempre rovente lo scontro sul professore diBologna, soprattutto dopo le bordate che gli ha sparato ieri il ‘Cav’ nel comizio di Bari. “Non vorrei che si creasse un problema di emigrazione di massa, ma posso solo dire – ha replicato oggi Prodi – che nella cosiddetta corsa per il Quirinale non ci si iscrive e non ci si deve nemmeno pensare”.

Vendola e’ sceso in campo a difenderlo senza mezze misure, e il nome di Prodi – che tanto agita i sonni di Berlusconi, oggi in ritiro ad Arcore – compare anche, seppur all’ultimo posto, nella hit del gruppo Cinquestelle alla Camera. Domani potrebbe essere fatto, a livello informale, il punto sulla situazione, prima di un nuovo ipotetico incontro tra Bersani e Berlusconi, mentre sono sempre al lavoro di ‘facilitatori’ del calibro di Gianni Letta per trovare una soluzione, con uno spazio sempre piu’risicato.     

La rosa delle candidature gradite al Pdl sarebbe sempre la stessa: Giuliano Amato, Massimo D’Alema, Luciano Violante, Franco Marini. Andrebbe bene anche Anna Finocchiaro, indicata esplicitamente da Renato Schifani. Non manca il nome di bandiera con profilo internazionale, quello di Franco Frattini, conosciuto nelle cancellerie all’estero.    

Non cosi’ chiare le cose, invece, in casa Bersani. Tanto che Daniela Santanche’ ha gioco facile a chiedere “ma che cosa aspettano dal Pd a dare una terna di nomi definitiva? Sono passati 50 giorni dalle elezioni e questa situazione non è più tollerabile!”. Dal Nazareno non scoprono le carte. Matteo Renzi continua a sparare su Marini e affonda anche la Finocchiaro. L’unica certezza e’ che Giorgio Napolitano, che lo ha fatto sapere chiaramente, non e’ disponibile per un bis. Continuano, comunque, le democrat sulla necessita’ di un nome condiviso.

Alle quali si unisce Mario Monti che assicura l’impegno per una elezione con il “consenso più ampio possibile”, facendo balenare, in questa chiave, un no a Romano Prodi. Ma il leader di Sel – che ha rivendicato di essere il migliore alleato di Bersani, e qualcosa vorra’ pur dire – ha fatto sapere di trovare “intollerabile” immaginare “l’esclusione di Prodi”. E ha messo in guardia dalle tentazioni di “trasformismo” di chi, rispondendo alle sirene delle larghe intese, vorrebbe annegare “le differenze tra destra e sinistra”. Vendola non nasconde di lavorare per l’arrivo dei voti grillini, come e’ accaduto per l’elezione di Pietro Grasso al Senato.      

Sarebbe scacco matto e lo annusa, preoccupato, il Pdl. Per Maurizio Lupi, “continuerebbe cosi’ l’occupazione di tutte le istituzioni!”. “Se la logica e’ quella di Vendola – dice Daniele Capezzone – allora Sel e Bersani vogliono il muro contro muro!”. “Sarebbe la scelta peggiore per il futuro dell’Italia – sottolinea Maurizio Sacconi -: significherebbe che il Pd siaffida al grillismo, quindi al suo radicalismo. Prodi è divisivo”.

Per Emma Bonino al Quirinale, continua il battage del Psi di Riccardo Nencini. E anche la leader della Cgil Susanna Camusso si schiera per una candidatura ‘rosa’. Martedi’, attesa per il nome della Lega Nord preannunciato ieri dal segretario Roberto Maroni e per lo spareggio finale delle Quirinarie. (fonte: Ansa)