E Fontana di Trevi diventò la “vasca” dei turisti

15 aprile 2013 | 07:49
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E Fontana di Trevi diventò la “vasca” dei turisti

Il Faro on line – Anche questa volta, come accaduto qualche tempo fa, spendiamo qualche riflessione su un fenomeno che ha poco a che vedere (o meglio, praticamente nulla!) col Codice della Strada, ma urta comunque la sensibilità di una buona parte di persone; anche questa volta, oggetto della nostra attenzione è la mancanza di rispetto per i monumenti. E’ ormai saputo da tutti  che il nostro Paese da solo, contiene più opere d’arte di tutto il resto del mondo (è altresì di dominio pubblico la cronica incuria cui sono sottoposti, ma questa è un’altra storia) e nello specifico, Roma fa bella mostra di piazze e opere che ogni giorno richiamano un flusso enorme e continuo di visitatori.

Uno dei siti monumentali più bistrattati è proprio quella stupenda ornamentazione realizzata dall’architetto Nicola Salvi che, nel 1732, si aggiudicò il concorso bandito da Clemente XII creando il suo capolavoro: ovviamente stiamo parlando di Fontana di Trevi. Poco tempo fa una nota trasmissione televisiva ha mandato in onda un servizio (realizzato un anno prima…!) nel quale denunciava il furto delle monete gettate dai turisti nella fontana, puntando l’indice sulla mancata sorveglianza degli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale che invece, fanno servizio di controllo 24 ore su 24 e poco importa se il vigile ripreso e accusato di distrazione, stava in realtà redigendo un verbale per un’altra infrazione! Il fine era, come al solito, gettare discredito sulla Polizia Municipale. D’altra parte l’etica esiste anche nel servizio pubblico d’informazione e ognuno ne fa l’uso che crede… A parte ciò, tuttavia, la cosa che più piace fare agli str…ani di turno, oltre al furto di monetine (peraltro penalmente e severamente perseguito) e arrampicarsi sulle sculture, è il bagno nella vasca della fontana.

Ora, visto, ahimé, il livello di inciviltà cui assistiamo nel quotidiano, sembrerebbe giusto supporre che siano proprio i nostri connazionali a primeggiare anche in questo comportamento, e invece non è così! Una volta tanto sono proprio loro, i nostri concittadini europei a fare sfoggio di idiozia conclamata! La notte tra sabato e domenica scorsi, verso le due, una coppia di turisti inglesi era seduta presso la vasca della fontana; dopo un po’ lui, il maschietto, si spogliava restando con i boxer da spiaggia (lei rimaneva pudicamente vestita, anche se come lui, impudicamente ubriaca) pronto al grande evento. Ovviamente la cosa non sfuggiva agli agenti che stroncavano il proposito sul nascere, obbligando l’imbecille a rivestirsi e, una volta identificato, ad andarsene.Forse il proposito del cretino era stato suggerito dalla temperatura che, dopo il freddo durato fino a poche sere fa, era particolarmente gradevole (anche per l’ingente quantità di alcolici ingeriti), il che  la dice lunga su cosa potrà accadere durante la “lunga estate calda”…

Piazza Trevi non è comunque la sola ad essere presa di mira dalla variopinta fauna notturna che assedia la Capitale; ne sa qualcosa Campo de’ Fiori che, dopo una certa ore, diventa meta del… fior fiore degli str….ani che, una volta saturi di alcool, danno vita a comportamenti che vanno dal chiasso alla rissa, arrivando, nei casi in cui gli effetti etilometrici raggiungono l’apice, allo scambiare la piazza per una latrina a cielo aperto, offrendo spettacoli che definire “di pessimo gusto” significa usare un eufemismo!!!I processi per direttissima a carico di molte di queste persone, si susseguono, ma il fenomeno purtroppo non accenna a diminuire, mettendo a dura prova gli sforzi di coloro che sono deputati alla sorveglianza della quiete e sicurezza pubblica; sforzi, spesso, resi ancora più ardui dalla carenza di strumenti che consentano di operare con maggiore efficacia e, soprattutto, con un minor rischio personale.

Queste riflessioni forse, dovrebbero essere fatte prima e con attenzione da chi realizza servizi il cui unico scopo sembra il gettare fango su persone che, nelle situazioni sopra descritte, lavorano in prima linea e spesso a rischio della propria incolumità.
Paolo Boncompagni