Il progetto di Adr e il futuro di Fiumicino

Il Faro on line – L’Enac poco tempo fa ha notificato alla controllata Aeroporti di Roma il  provvedimento della Corte dei Conti di registrazione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 21 dicembre 2012, che ha approvato l’Atto Unico Convenzione-Contratto di Programma stipulato tra Adr ed Enac. La registrazione del Dpcm da parte della Corte dei Conti è intervenuta in data 8 marzo 2013, rendendo pienamente efficace l’Atto Unico Convenzione – Contratto di Programma Adr dal 28 dicembre 2012, data di pubblicazione del Dpcm sulla Gazzetta Ufficiale. Se vogliamo parlare di aeroporto, di raddoppio, di programmi di Adr, di tutela del territorio, dobbiamo necessariamente partire da qui. Il progetto c’è, esiste, ha avuto l’avallo del Governo ed è stato finanziato.

E’ importante chiarirlo, perché altrimenti sull’aeroporto è possibile dire tutto e il contrario di tutto, ma senza alcun aggancio con la realtà, presente e soprattutto futura. Diverso è battagliare per fare in modo che quegli investimenti non deturpino il territorio, che il “raddoppio” possa essere modificato in “allargamento” previa però preventiva riorganizzazione dell’esistente, che i soldi non siano solo al servizio della Capitale quanto a infrastrutture, che si privilegi realmente l’occupazione locale, si rilanci il settore degli affitti e della compravendita immobiliare, si valorizzi l’aspetto ricettivo-culturale di Fiumicino. Questi sono obiettivi possibili (come lo sono stati in passato), comunque a costo di grandi sforzi. Chi investe sull’aeroporto – diciamoci la verità – ha altri planning, altre priorità, altri “fari” a guidarlo; e non  bastano dei generici impegni sulla carta a garantire la veridicità delle promesse. C’è bisogno di un Comune e di un Sindaco molto forte e determinato per ottenere realmente ciò che ho elencato. E non è una questione di colori politici, ma – appunto – di obiettivi.

Oggi ci sarà il primo tavolo romano del Comitato operativo frutto del protocollo d’intesa siglato con Adr per studiare le soluzioni per sviluppare nuovo traffico aereo sull’aeroporto di Fiumicino con conseguenti nuovi flussi turistici su Roma, e individuare tutte le azioni possibili a garantire una migliore accoglienza in aeroporto, come ad esempio il servizio di orientamento dell’utenza sull’utilizzo di taxi ufficiali. Alzi la mano chi a Fiumicino era informato di questa cosa… Pochini eh?! Eppure è un fatto che già da oggi si cominci a ridisegnare il futuro di Fiumicino, sulla scorta di dati precisi, in parte confortanti. A marzo continua il trend positivo dei flussi turistici a Roma. Secondo i dati elaborati dall’Ebtl (Ente bilaterale per il turismo) negli esercizi alberghieri è stato registrato il +7% di arrivi ed il +8% di presenze, rispetto a marzo 2012.

Il primo trimestre 2013 si attesta su + 5,50% di arrivi e +6% di presenze rispetto allo stesso periodo del 2012. Se guardiamo infatti alle nazionalità che scelgono Roma, troviamo un grande incremento dai paesi Brics, Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Nel mese di marzo dal Brasile si è registrata una crescita pari al +18%, dalla Russia +20%, dall’India +16,20%, dalla Cina +8% dal Sud Africa +12%. Grande affluenza dagli Usa con il +8% e dal Canada con il +9%. Il Giappone ha registrato il +8,50% e l’Australia + 8,36%. In Europa positivi i flussi da Francia + 10,20% e Germania + 9,50%. Un capitolo a parte lo lasciamo per l’Argentina e tutto il centro-sud America. Dal Paese d’origine di Papa Francesco a marzo è stato registrato il +82%, dal Messico il +14,50% e dal Venezuela +24%. 

Ma… c’è un ma. In questi dati si parla di turisti che scelgono Roma, non Fiumicino. Per carità, il paragone non si pone, ma certo che con un tale flusso (di denaro) che atterra a Fiumicino è un dovere per l’amministrazione locale cercare di intercettarne il più possibile, a vantaggio della comunità che amministra. Anche perché, a fronte di questi dati positivi, si susseguono gli scioperi di assistenti di volo e piloti, la situazione degli handler è critica, l’indotto aeroportuale è in crisi nera. E ancora non si parla di Alitalia, della sua situazione vicina al collasso, anche se l’annuncio da parte di Adr dell’interruzione del Fast track per insolvenza la dice lunga sul momento attuale.

Adr prospetta un aumento sensibile dell’occupazione: ne fornisce anche le cifre. Si parla di 1000 addetti diretti ogni milione di passeggeri. A 20 milioni in più di passeggeri corrisponderebbero quindi 20.000 posti di lavoro; i 100 milioni di passeggeri del 2044 significherebbero 100.000 posti di lavoro diretti. Attualmente però ai circa 36 milioni di passeggeri annui corrispondono non 36.000 occupati, bensì – secondo i dati del bilancio della stessa AdR – meno di 3000 posti (di cui poco più di 600 a tempo determinato), con un rapporto inferiore agli 80 occupati ogni milione di passeggeri. La sfida del futuro è questa, forse la più grande tra tutte quelle che riguardano il nostro territorio: il lavoro. Occhi aperti, dunque. Ma aperti veramente. Inutile chiuderli immaginando una realtà diversa da quella che effettivamente sarà. Guardare con chiarezza la situazione servirà anche a gestirla, e non a subirla.

Angelo Perfetti
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