“Se il Comune non paga i consorziarti Axa voglio i check-point”

29 aprile 2013 | 03:06
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“Se il Comune non paga i consorziarti Axa voglio i check-point”

In preparazione una protesta con la chiusura di ogni accesso al quartiere con barriere automatiche

Il Faro on line – Le strade del Consorzio Axa, nonostante siano aperte al pubblico transito, sono di proprietà dei consorziati. A stabilirlo è da una parte la Convenzione, cioè il “contratto” stipulato nel 1961 tra il Comune di Roma e l’Agricola per Azioni, la società lottizzatrice, e dall’altra gli stessi atti notarili di compravendita, per cui l’acquirente di un immobile è proprietario anche della parte di strada prospiciente il suo ingresso, fino alla mezzeria.Ed è per questo che il Campidoglio ogni anno eroga al Consorzio, e quindi ai consorziati, un contributo a titolo di “risarcimento danni” per la manutenzione/ricostruzione delle strade su cui passano tutti. 

“Il Comune di Roma, però – afferma Maurizio Giandinoto, consigliere Consorzio Axa delegato ai rapporti con la Stampa -, oltre a non pagare il contributo di due anni, il 2011 e il 2012, per più di 1.000.000,00 di euro, a cui presto probabilmente si aggiungerà il 2013, per altri 5/600 euro, ha deciso anche di ridurre il suo contributo per le spese di manutenzione delle strade dal 50% al 35%. Arbitrariamente. Tanto che il TAR del Lazio, a cui il Consorzio ha presentato ricorso, per ben due volte, ha definito “non conformi” i criteri utilizzati per diminuire la percentuale, ingiungendo al Campidoglio di “riesaminare la decisione… ingiustificata”. 

Gli amministratori del Consorzio e soprattutto i consorziati, che senza il contributo comunale sono costretti a pagare di tasca loro l’onerosa manutenzione delle strade, corrose giorno dopo giorno dall’intenso traffico di auto e camion provenienti dai quartieri limitrofi (Acilia, Malafede, Acilia Sud e Stagni), si aspettavano che il Comune si adeguasse alle decisioni del TAR, invece con due delibere successive i burocrati e i politici capitolini  hanno ribadito con caparbia arroganza la validità della percentuale al 35%, per giunta ignorando la morosità. 

E’ a questo punto che i consorziati Axa, legittimi proprietari delle strade ed esasperati, nonostante i tentativi del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di contenere la protesta, hanno cominciato a vagheggiare azioni clamorose, come quella di scendere in piazza per ottenere la chiusura di ogni accesso al quartiere con barriere automatiche, limitando l’uso delle strade ai soli “axensi”.

Certo, i check-point oltre a creare seri problemi di circolazione al sistema viario Via del Mare-Cristoforo Colombo, violerebbero la Convenzione, ma del resto il primo a farne carta straccia è stato proprio il Comune, non pagando i contributi per due anni e riducendone senza motivo la percentuale.